











Grande partecipazione per la tradizionale cena degli Auguri organizzata da Azione Giovani Spoleto che si è svolta venerdì 18 dicembre presso la discoteca Pocoloco di Rivotorto d’Assisi. Una grande tavolata di militanti e simpatizzanti che si sono concessi una serata di divertimento e di amicizia prima della pausa natalizia.I Presidenti di Circolo con l’occasione hanno anche ribadito l’entusiasmo per l’apertura della nuova sede in Via Flaminia Vecchia, annunciando ulteriori iniziative di carattere ludico e ricreativo durante il periodo delle festività.“E’ stato un anno lungo ed intenso, ricco di attività politiche: dalle elezioni amministrative nella città di Spoleto a quelle degli organismi scolastici. Siamo pronti a raccogliere le nuove sfide con la solita voglia di fare che ha reso protagonista la nostra Comunità Militante, una comunità umana prima che politica”.
Grande successo per l’inaugurazione della nuova sede di Azione Giovani di Spoleto in via Flaminia Vecchia. Un centinaio di presenti in grandissima parte giovani, nuovi iscritti e militanti di vecchia data, tutti entusiasti per la sezione, tutti pronti a cavalcare le battaglie politiche cittadine e studentesche, tutti pronti a sostenere il PDL e soprattutto quei candidati che con questi ragazzi hanno condiviso un percorso di militanza. Una nuova sede per continuare a fare politica alla vecchia maniera: in mezzo alla gente con la voglia dare il proprio contributo per cambiare le cose nella propria città. I presidenti di Circolo Alessio Cao e Michele Leoni hanno sottolineato l’importanza di avere una sede autonoma ed indipendente, troppo spesso il mondo giovanile si è trovato appiattito sulle posizioni del Partito perdendo il classico ruolo di avanguardia e di laboratorio culturale, che invece deve caratterizzare il movimento giovanile. In un momento storico nel quale la politica sembra fatta di spot e di tesseramenti on-line, vogliamo andare contro-corrente, aprendo una struttura sul territorio che sia visibile e che possa rappresentare un punto di riferimento per tutte quelle persone che cercano un contatto diretto con il Partito. Ragazzi che hanno deciso di auto-tassarsi e di portare avanti il loro impegno politico. Chi condivide il nostro modo di fare politica, una Politica con la P maiuscola, fatta di impegno e di sacrifici, fatta di confronto e di azioni sul territorio, fatta di voglia di cambiare le cose…è uno di noi e avrà tutto il nostro appoggio! Presenti alla manifestazione il Consigliere Provinciale Giampiero Panfili che nell’intervento di saluto ha voluto sottolineare la gioia nel vedere tanti ragazzi animati dalla passione civile, Massimo Monni Coordinatore Provinciale del PdL, il Consigliere Provinciale Michele Martorelli, i Consiglieri Comunali Angelo Loretoni, Giammarco Profili, Alessandro Cretoni, David Milioni; Massimo Pelliccia Coordinatore regionale della Giovane Italia. In rappresentanza di Alleanza Universitaria il Presidente Rocco Russo e il Dirigente Nazionale Giovane Italia Enrico Biagioli.
Cari amici, Venerdì 4 Dicembre siete tutti invitati a partecipare alla Prima Conferenza programmatica della Giovane Italia. La manifestazione si svolgerà presso la Sala della Taverna San Bernardo a Gualdo Tadino alle ore 15.00 ed interverranno alla convention il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni e i Coordinatori Regionali del movimento giovanile del Popolo della Libertà Massimo Pelliccia e Luca Briziarelli.
“Un’autentica integrazione civile non può prescindere da una proposta educativa che abbia il coraggio e l’ambizione di proporre a tutti gli studenti i punti di riferimento che fondano la nostra società. Siamo di fronte ad una sentenza che è il manifesto politico di chi vuole il declino definitivo di un progetto che ci ha regalato più di 50 anni di pace e benessere, in nome di un’ideologia che ha come obiettivo quello di privare un popolo della propria identità e di consegnare tutti i cittadini europei alla dittatura del nulla. Auspico che tutte le forze politiche italiane ed europee sostengano senza esitazioni il ricorso che verrà presentato dal Governo italiano".
Al Presidente della Provincia di Perugia
Gli studenti hanno deciso che la giornata di oggi sarà di autogestione. Da poco rientrati nelle loro classi per l'appello, i ragazzi dello Scientifico hanno optato per una formula di protesta che verrà mantenuta per tutto il ciclo delle lezioni di oggi. Convocato anche un Collegio dei docenti per le 11,30. L'aria che si respira davanti al Liceo in ogni caso è di consapevolezza e di solidarietà tra corpo insegnante e studenti, tutti uniti nella condanna di quello che sembra un vero affronto. All'arrivo dei professori nessun schiamazzo ma anzi anche qualche applauso come nel caso del Prof. Fabrizio Cardarelli o del Preside stesso.
Il Consigliere Provinciale del PdL Giampiero Panfili ha interrogato la Giunta Provinciale per sapere se il progetto esecutivo per l’ampliamento del Palarota fosse già stato redatto, quanti fondi erano già stati stanziati, in quali tempi si prevedeva la consegna alla città, quali accordi erano già stati presi con le società sportive interessate etc etc… “Insomma, ho chiesto i dettagli di un progetto che l’amministrazione comunale di Spoleto sostiene ormai da tempo e che, sempre secondo il Sindaco e la Giunta era quanto mai prossimo alla realizzazione. Risposta: Palarota di Spoleto? Non ci risultano lavori, né accordi né tantomeno progetti! In parole povere: niente di niente, se non un incontro informale 4 giorni fa nel quale si è parlato circa i massimi sistemi! La notizia mi sorprende oltremodo, incredulo mi chiedo: ma quando l’attuale amministrazione Comunale di Spoleto in campagna elettorale sbandierava i lavori di ampliamento dell’impianto, richiamando l’attenzione sulla necessità di avere strutture sportive di primo livello e ancora, quando fino a qualche giorno fa la stessa amministrazione dava addirittura date certe circa la fine dei lavori (2010 secondo un comunicato stampa ufficiale ripreso da diversi amministratori locali Giammarco Profili in testa), di che cosa parlava? Esiste forse un altro Palarota a Spoleto del quale nessuno ci ha informato? Sindaco ed Assessori comunali, hanno forse preso accordi per la realizzazione dei lavori con una Provincia diversa da quella di Perugia? – continua sarcastico Panfili – Trovo assurdo che si possano prendere in giro i cittadini in questo modo, con tanto di comunicati stampa ufficiali e risposte in Consiglio Comunale: il progetto esecutivo è già pronto…i lavori finiranno nel 2010…peccato che la Provincia di Perugia, proprietaria dell’impianto, non ne sapesse proprio nulla! Menzogne, bugie e millantati accordi, il tutto dato a bere alla cittadinanza e all’opposizione in Consiglio Comunale! Una vergogna che non ha eguali e, soprattutto, un atteggiamento di sfregio delle istituzioni e del ruolo dei Consiglieri Comunali che tradisce delle due l’una: o la malafede di chi mente sapendo di mentire o, in alternativa, una incapacità politica ed intellettuale tale che non ha fatto comprendere all’amministrazione, la necessità di avvertire il proprietario del Palarota dei lavori di ampliamento, prima di sbandierarne la data di consegna alla città! Mi verrebbe da chiedere al Sindaco ed alla Giunta se magari hanno già messo in vendita i biglietti per l’evento di inaugurazione della nuova struttura! O se magari hanno previsto altri lavori ed altre collaborazioni senza aver informato le controparti. Roba da non crederci… Comunque lasciando da parte per un istante questi amministratori fantasiosi e burloni, più vicini alle carnevalate di Arlecchino e Brighella che alla politica, attraverso l’interrogazione del sottoscritto, ho sottoposto VERAMENTE il problema dell’ampliamento del Palarota alla Giunta Provinciale, raccogliendo la disponibilità dell’Assessore competente. E’ necessario valorizzare il mondo dell’associazionismo sportivo, fatto di giovani atleti, allenatori volenterosi ed appassionati, perché sia sempre di più un momento di aggregazione e di crescita per le nuove generazioni nel rispetto dei sani Valori dello sport. 
"Il piano di costruzione degli alloggi per i terremotati d’Abruzzo, procede come previsto. Stiamo riuscendo nel miracolo". Lo ha affermato il presidente Berlusconi, intervenendo telefonicamante alla trasmissione ’Unomattina’. "Come promesso in cinque mesi consegnamo i primi 400 appartamenti".
Sanaa non è stata uccisa solo da suo padre, il quale ha deciso che piuttosto che vedere la figlia fidanzata con un italiano era meglio sgozzarla e lasciarla morire dissanguata come un animale. Già da ieri sapevamo che la colpa è tutta della ragazza, parola di sua madre. Ma da ieri sappiamo anche, grazie all’Unità, che è colpa degli italiani, dell’Italia che ha dato “una mano alla mano assassina”. Non stiamo scherzando. Prendete l’articolo pubblicato dal giornale di Concita, che si è sempre tanto spesa per le donne e i loro diritti. E’ tutto lì, scritto chiaramente, senza tanti giri di parole. Sì, siamo noi i colpevoli, con “la bassa considerazione che abbiamo delle donne”. E la Lega, che ha osato collegare lo squallido omicidio all’Islam, dovrebbe solo vergognarsi. Di più: secondo la giornalista somala che ha scritto il pezzo, dovrebbe pure scusarsi con la comunità musulmana, magari (aggiungiamo noi) con la madre di Sanaa, che ha già perdonato il povero marito sgozzatore indiscutibilmente provocato dall’atteggiamento della figlia diciottenne. D’altronde, cosa volete… “in Italia una donna viene uccisa ogni due giorni, i numeri parlano chiaro: le donne sono in pericolo”. E perché sarebbero in pericolo? Beh, per colpa di Berlusconi, ovviamente. “Ricordiamoci che siamo nell’Italia delle escort, e molti nel Paese trovano normale prostituirsi per raggiungere un posto di potere”. Il pericolo per le donne è legato “allo squilibrato rapporto tra i sessi, al continuo considerare la donna una merce”.
Cari amici, ancora una volta l'ITALIA piange i suoi figli morti per una nobile causa, la difesa della libertà. Questa mattina sei militari del corpo paracadutisti della Folgore hanno perso la vita mentre scortavano un veicolo afghano a Kabul.Azione Giovani Spoleto ricorda i propri martiri. Questi attacchi non fermeranno la nostra missione, non fermeranno la nostra volontà di riportare la Libertà in un Paese che da poco tempo sta riassaporando i valori di una sana democrazia.
Quando si dice "non avere paura di nulla". Angelo Loretoni, candidato a sindaco per il centrodestra alle scorse comunali, attualmente capo dell'opposizione, torna a battere sulla questione polizze assicurative nelle partecipate, non disdegnando di toccare anche il tasto sanitàe gestione dei malati più anziani.Oggi pomeriggio, durante le comunicazioni nella seduta del consiglio comunale, il capogruppo ha dapprima lamentato la lentezza - a suo modo di vedere - con la quale l'amministrazione risponderebbe ai quesiti e alle interrogazioni dei vari consiglieri e, a tal proposito, ha proposto l'istituzione di un Question time (la cui convocazione, entro breve, è stata confermata dal presidente del consiglio Lisci), con risposta immediata da parte del sindaco e della giunta.Dopodiché, prendendo spunto dall'avvenuta cessazione della gestione del cimitero comunale da parte di una ditta privata, e la mancata assegnazione dei lavori all'Ase causa necessità di appalto pubblico, Angelo Loretoni si è lanciato in una disquisizione a 360 gradi sul mondo delle partecipate, sui loro consigli d'amministrazione e sulla gestione delle polizze assicurative."Si tratta di un precedente molto importante - ha dichiarato l'ex candidato sindaco - perché se i lavori che una volta erano dati in affidamento diretto alle partecipate ora devono essere appaltati, allora vuol dire che occorre ridisegnare tutto il sistema relativo a questo tipo di aziende". Poi L'affondo più eclatante, su di un argomento che a Loretoni è già costato una querela durante la campagna elettorale. "Sto verificando le assicurazioni stipulate dalla Valle umbra servizi, ed ho appurato che quasi tutte le polizze sono state contratte con l'Unipol. Un ex membro del consiglio d'amministrazione Vus (Angelo Mariani, vale a dire colui che ha querelato Loretoni, ndr) fa parte dell'Unipol. Ora il consiglio d'amministrazione è cambiato (la scorsa settimana, ndr), ma rimane il fatto che il conflitto di interessi è stato perpetrato negli ultimi cinque anni. Poi ce ne sono anche altri, all'interno delle varie partecipate". Visibile, un sorriso imbarazzato ha attraversato i volti di più di un consigliere, non soltanto quelli di maggioranza. Anche perché l'irriducibile capo dell' opposizione è repentinamente passato all'argomento sanità, con particolare riferimento all'assistenza dei più anziani."Questo servizio - ha spiegato Loretoni - è strutturato su tre livelli: c'è l'assistenza a domicilio, poi in una struttura convenzionata in affidamento diretto e poi, infine, il ricovero in ospedale, in stanze triple, piccole, dove spesso gli anziani in fase terminale si trovano a contatto con pazienti giovani. Attorno a questo che non esito a definire ‘affare', visto che di soldi si parla anche se c'è collegato un aspetto sociale importantissimo, gravitano l'Azienda sanitaria locale e alcune cooperative. Tempo fa avevo chiesto in commissione se mai si fosse presentata, in passato, qualche azienda privata con una sua proposta di gestione, come avviene in alcuni Paesi limitrofi al nostro, ad esempio Germania e Svizzera. Mi è stato risposto di no, ma sto indagando in merito e sono già venuto a sapere che un gruppo di imprenditori si era effettivamente fatto avanti, proponendo l'utilizzo di tecnologie tedesche per la gestione della sanità locale. Ritengo - ha concluso Loretoni - che sarebbe oltremodo auspicabile portare anche a Spoleto questo tipo di aziende, in previsione di un sempre maggior numero di anziani visto anche l'allungamento della vita media".
Si può sempre fare di meglio, lo sappiamo. Il Creatore in sei giorni ha montato l'universo, talmente bene e talmente in fretta da concedersi persino un giorno di riposo alla fine del maestoso bricolage. Ma a Berlusconi, che pure non ha mai nascosto di considerarsi soltanto un gradino sotto, nemmeno il più carogna degli avversari potrebbe onestamente chiedere di meglio. Cinque mesi dopo il terremoto criminale, le prime case sono pronte. Case vere, come si compiace di specificare il premier, non baracche e container. Oggettivamente un enorme salto di qualità per la fulgida tradizione di questa garrula nazione, dove da sempre i terremotati invecchiano malinconicamente nell’attesa di chissà quando, veri precari della vita.Sembrerebbe un bel momento. È un bel momento. Eppure nemmeno questa volta si riesce a gustare l’avvenimento in normale serenità. Così Franceschini, capo dell’opposizione, partecipa alla simbolica consegna: «È un reality in cui i terremotati sono trasformati in comparse». La dichiarazione trasuda un’incontenibile partecipazione umana, diciamo.Ora: è vero che l’opposizione dura non può permettersi cedimenti sentimentali e ciglia umide. È vero che la vicenda Vespa-Floris pesa come un macigno sull’intera vicenda. Ma reality per reality bisognerebbe pur dire che comunque questo si presenta come il più bel giorno italiano di un brutto 2009, o uno dei più belli. Un giorno di tenue speranza. Un giorno di tiepida consolazione, perché quanto meno dimostra - in dosi ancora omeopatiche - che anche noi, dannazione, quando decidiamo di fare le cose seriamente, seriamente le facciamo.Questo e altro, tutto quanto sovrastato dai timidi sorrisi dei primi aquilani messi a dimora, dovrebbe sconsigliare almeno il sarcasmo politico. Ci sono famiglie che hanno sofferto una tragedia, che sono rimaste senza nulla, che sotto le tende hanno trepidato nelle gelide notti di aprile e nelle torride giornate d’agosto: queste stesse famiglie adesso si sistemano in abitazioni decorose, realizzando un sogno, e non è per niente elegante dire che saranno comparse di uno squallido reality. Almeno loro, almeno la sincerità e la serietà del loro sollievo, dovrebbero restare fuori da questo nuovo pollaio politico.Certo il premier non è tipo da comprimere dentro di sé la soddisfazione delle proprie opere. Questa sfida dell’Aquila l’ha preso molto più di tutte le altre, sin dall’inizio. L’ha mandata avanti nel suo stile pop, con lo stesso, cocciuto, tenace orgoglio di quand’era solo imprenditore, puntando dritto al risultato. E adesso che il risultato c’è, inutile chiedergli di sparire dalla scena: non è da lui. Passionale com’è, per nessun motivo al mondo si perderebbe il gusto di questa vittoria. Dei primi sorrisi all’Aquila. Se non fosse che alle spalle rimane comunque un dramma epocale, se non fosse che ancora tante famiglie restano in attesa delle prossime case, lo vedremmo ballare sui tavoli, scamiciato e canterino. Non è escluso che lo faccia, alla consegna dell’ultimo trilocale. Lui e Bertolaso, in coppia, come due reduci a fine guerra.I commenti acidi di Franceschini rinfocolano invece l’idea della bassa speculazione, di un premier cinico e bieco che usa la catastrofe per sgraffignare consenso. È l’eterna teoria del potere ruffiano e paternalista, che ha nell’icona dei Gava e delle scarpe regalate agli elettori la massima rappresentazione. Ma mettiamo pure che Franceschini sia il più lucido, il più scafato, l’unico a vederci chiaro. Attribuiamo al premier le più squallide motivazioni. E diciamo pure che i terremotati si prestano a fare da povere comparse nei suoi spottoni televisivi. Che ci resta?Una volta tanto, ci resta comunque un innegabile capolavoro di pronto intervento e di solidarietà umana. Ci resta, una volta tanto, la consapevolezza che i fatti possono vincere sulle parole. È moltissimo. Alla politica, da tempo, nessuno si sogna più di chiedere un mondo incantato: basta che faccia quello che serve, possibilmente bene, possibilmente presto. Il reality che non piace a Franceschini è esattamente quello che in aprile, all’indomani delle scosse mortali, gli aquilani chiedevano. Come dimenticarli. Lo chiedevano le nonne sedute sotto il sole, in attesa di una tenda, fuori dal campo sportivo. Lo chiedevano i padri di famiglia con i loro quattro stracci in spalla, senza sapere cosa dire ai bambini che tenevano per mano. Chiedevano, imploravano, pretendevano una casa sicura, il prima possibile. Prima dell'inverno. Saranno pure ingenue comparse, ma questo hanno ottenuto. La casa. Una realtà più solida di qualsiasi reality.
"I nostri giovani sono missionari che devono andare a divulgare il verbo della realtà e dell’ottimismo". Così il presidente del Consiglio e leader del Pdl, Silvio Berlusconi, si è rivolto agli oltre 8 mila giovani del Popolo della libertà, per la prima volta insieme, che hanno preso parte alla giornata inaugurale di ‘Atreju '09 – Oltre ogni muro’, da quest'anno festa della Giovane Italia. Sul palco a moderare il confronto ‘senza rete’ il ministro della Gioventù e leader della Giovane Italia, Giorgia Meloni, con la quale il premier si è intrattenuto in simpatici siparietti.
"Il fatto che non ci sia liberta’ di stampa in Italia e’ una barzelletta di questa minoranza cattocomunista e dei suoi giornali che purtroppo sono il 90%. Liberta’ di stampa non e’ liberta’ di mitificare, di insultare e di calunniare e per questo mi sono rivolto alla magistratura". Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi che è intervenuto a ’Mattino cinque’, la trasmissione di Canale 5, parlando delle polemiche suscitate dopo la presentazione delle querele alla Repubblica e all’Unita’ e della mobilitazione che la Federstampa si appresta a organizzare."Il diritto alla riservatezza è violato sistematicamente dalla sinistra. Nei miei confronti è in atto una campagna eversiva, perché è contro la volontà del popolo. L’ho detto e lo ripeto: povera Italia. Credo che si dovrebbe interrompere qualunque campagna che attacca chiunque su basi false e calunniose".
