giovedì 22 ottobre 2009

COORDINAMENTO COMUNALE PDL SPOLETO:AZIONE GIOVANI-GI AL FIANCO DI LORETONI

I Circoli di Azione Giovani-Giovane Italia di Spoleto esprimono il loro pieno appoggio alla nomina del Candidato Sindaco Angelo Loretoni a Coordinatore Comunale.Il lavoro svolto da Loretoni durante la campagna elettorale gli ha permesso di conoscere bene tutte le varie realtà interne al PDL di Spoleto dimostrando impegno, umiltà, disponibilità ed indiscussa capacità politica sia a livello organizzativo che per quanto attiene l’elaborazione di progetti politici.Per questo motivo, soprattutto in un momento particolarmente delicato nel quale si deve consolidare la nostra realtà territoriale derivante dalla fusione degli apparati di AN e FI, occorre una figura di garanzia che goda della massima fiducia e della stima di tutti.Quello che era stato designato come l’uomo capace di portare al cambiamento la nostra città è certamente il soggetto migliore per continuare quel lavoro di aggregazione già intrapreso.Vogliamo schierarci con Angelo il quale ha conseguito un risultato che, seppur non premiato dal responso elettorale, rimane comunque una delle migliori percentuali mai ottenuta dal centro destra.Loretoni può, e per lui sarebbe certamente impresa più semplice perché in continuità con quanto già fatto fino a ieri, rappresentare la migliore sintesi possibile tra ambienti che hanno bisogno di coordinamento, spirito di intraprendenza e quell’entusiasmo giovanile necessario per affrontare le prossime sfide sul territorio.

Spoleto 22 Ottobre 2009


Alessio Cao

Presidente del Circolo Territoriale di AG-GI


Michele Leoni

Presidente del Circolo Ambientale “Nuova Europa”-GI

Panfili ribatte a Zaffini: “dichiarazioni superficiali… Spero che il Coordinamento Regionale sia capace di analisi più profonde!”.

Il Consigliere Panfili (PdL) commenta la notizia apparsa sulla stampa circa le candidature alle prossime regionali. “Ho letto con un certo sconcerto le dichiarazioni uscite dal Coordinamento Regionale. Pare che il Consigliere Zaffini, durante la riunione del Coordinamento Regionale, abbia liquidato la mia proposta di candidatura alle prossime elezioni con una battuta del tipo – avendo avuto in dote un buon Collegio alle Provinciali, Panfili non può rivendicare la candidatura per Palazzo Cesaroni! L’uso del condizionale mi pare davvero d’obbligo perché, continua Panfili, non voglio credere che in seno ad un organismo apicale come il Coordinamento Regionale si facciano analisi politiche così scialbe e prive di progettualità. Preferisco pensare che si tratti di una imprecisione giornalistica oppure che sia stata riportata una battuta durante un momento di pausa perché se così non fosse, l’immagine che emergerebbe del Coordinamento Regionale sarebbe più vicina ad una riunione di condomino, dove invidie e paure la fanno da padroni, che a quella del più alto consesso del PDL in Umbria. Un’immagine che sinceramente ritengo di non voler avallare davanti ai tanti nostri elettori. Liquiderei la cosa come una gag malriuscita perché, se così non fosse, prima di bollare come organismo inutile il Coordinamento Regionale, dovrei ricordare al Consigliere Zaffini che i Collegi Provinciali non sono una sorta di gentile concessione di dote da concedere agli amici di partito ma un consesso elettorale dove il peso politico dei candidati si misura in maniera determinante. Ed è triste doverlo evidenziare ad una classe dirigente. Non a caso, infatti, il Collegio di Spoleto 1 (quello che sarebbe stato concesso al sottoscritto per intenderci), si è trasformato nel miglior risultato di tutta l’Umbria 41% partendo dal 7° posto; non è un caso se, nella scorsa legislatura il collegio Spoleto 2, considerato un territorio perdente, ha invece raggiunto una percentuale di oltre il 21% (partendo dal 13%) arrivando ad onorarmi, anche in quella circostanza, di rappresentare la popolazione. Dovrei anche ricordare che, alchimie ed equilibri da manuale Cencelli, costrinsero il sottoscritto alla difficile candidatura nel collegio di Spoleto 2, per permettere allo stesso Zaffini la candidatura a sindaco raccogliendo un risultato non certo brillante. Senza contare che la mia candidatura al Consiglio Regionale, proviene direttamente dalla classe politica del territorio spoletino, i nostri consiglieri Comunali e le nostre organizzazioni giovanili nonché si pregia di numerosi altri appoggi sul territorio provinciale! E questo per quanto riguarda il discorso sui risultati elettorali dall’analisi dei quali capisco bene qualche timore e preoccupazione per alcuni dei consiglieri uscenti. Se mi è concesso, però, vorrei fare anche delle considerazioni di carattere politico che ritengo essere più produttive delle battute da bar. Le elezioni Regionali del 2010 rappresentano il vero banco di prova per il PDL e sono effettivamente il momento ideale per riuscire nella storica impresa di rovesciare la Regione dell’Umbria. La non ricandidatura di soggetti approdati al Parlamento, rischia di liberare enormi quantitativi di preferenze che, se non fossimo in grado di raccogliere, finirebbero con l’indebolire la coalizione. Lo storico risultato passa necessariamente per la candidatura delle nostre migliori forze elettorali misurate direttamente sul campo. Coprire le rappresentanze territoriali e nello stesso tempo mettere in campo gli uomini in grado di raccogliere più preferenze possibili senza farsi impaurire da chi rischia un successo, anche a scapito di altri. La corsa alle preferenze è di per se un gioco di forza, non possiamo permetterci di fare delle liste su misura perché l’obiettivo non è quello di rieleggere Tizio o Caio quanto piuttosto quello di rovesciare la Regione coronando il sogno politico dei nostri militanti e simpatizzanti dando nuova speranza ai nostri territori su temi quali le infrastrutture, lo sviluppo economico, l’occupazione, la sicurezza …e tutti quei campi nei quali la sinistra ha dimostrato di fallire. Non accetterò mai l’idea di un Partito che ha paura di vincere e sono pronto a dare il mio personale contributo…tutto il resto sono chiacchiere che non servono a niente e scelte la cui responsabilità è davanti agli occhi della nostra gente…e voglio sperare che qualcuno, in seno al Coordinamento Regionale, queste considerazioni le abbia fatte!”.

Perugia, 20 ottobre 2009
Giampiero Panfili
Consigliere Provinciale

mercoledì 21 ottobre 2009

Il caso del Liceo si discute anche in Provincia. Panfili (PDL) interroga il Presidente

Al Presidente della Provincia di Perugia




INTERROGAZIONE URGENTE




Oggetto: Palestra Liceo Scientifico “A.Volta” di Spoleto



Premesso che:

il Palarota di Spoleto venne costruito con l’intento di dotare il Liceo Scientifico “A.Volta” di adeguati spazi per le attività di educazione fisica;

Provincia e Comune di Spoleto, per problemi di praticità nella fruizione delle strutture, stipularono una convenzione nella quale l’Amministrazione comunale di Spoleto cedeva l’utilizzo del vecchio Palazzetto dello Sport ai Licei Classico e Scientifico, ricevendo in gestione gli impianti del Palarota che meglio si addicevano alle manifestazioni esterne di carattere sportivo;

detto accordo venne stipulato mediante apposita convenzione rinnovata il 28 Maggio u.s.;

successivamente, l’apertura della scuola alberghiera nel comprensorio spoletino, ha determinato la necessità di rivedere l’utilizzo degli spazi adibiti alle attività scolastiche di educazione fisica.


Considerato che:

la soluzione che si era trovata era quella di mantenere i Licei Classico e Scientifico nel vecchio Palazzetto, riservando all’Istituto Alberghiero l’utilizzo del Palarota;

inspiegabilmente, detta situazione è stata completamente rovesciata. Attualmente è riservato l’utilizzo del vecchio Palazzetto all’Istituto Alberghiero, è stato trasferito il Liceo Classico al Palarota e il Liceo Scientifico è ospitato presso le strutture di Sant’Anatolia di Narco (obbligando gli studenti ad un trasferimento di oltre 10 km). Pare che la Provincia si sia opposta all’utilizzo del Palarota da parte del Liceo Scientifico dal momento che le attrezzature della scuola creavano ingombro non garantendo le norme di sicurezza della struttura.









Rilevato che:

una situazione del genere ha portato gli studenti e alcuni esponenti della classe docente del Liceo Scientifico ad una protesta che è sfociata in queste ore nella occupazione dei locali scolastici da parte degli alunni.

Valutato che:

il sottoscritto aveva presentato una interrogazione chiedendo all’Assessore competente se fossero stati previsti spostamenti o comunque aggiustamenti relativi al trasferimento di singoli istituti al fine di evitare che manovre del genere si realizzassero con l’anno scolastico in corso, con tutti i relativi problemi che ne sarebbero conseguiti.

Il sottoscritto Consigliere Provinciale del PDL, Giampiero Panfili CHIEDE alla S.V.:

1) quali motivazioni hanno spinto l’Amministrazione provinciale a favorire l’Istituto Alberghiero rivedendo completamente la passata soluzione e arrivando, addirittura, a violare la convenzione precedentemente sottoscritta e rinnovata, circa l’utilizzo da parte del Liceo Scientifico dei locali del vecchio Palazzetto;

2) se non si ritenga opportuno mettere immediatamente a disposizione del Liceo Scientifico adeguate strutture, ricorrendo se necessario, all’utilizzo di spazi privati, chiedendo eventualmente anche la disponibilità della palestra della Scuola di Polizia;

3) cosa si intenda fare sia per quanto riguarda la situazione immediata, sia per quello che concerne la soluzione definitiva del problema;

4) se non si ritenga l’Amministrazione provinciale responsabile dei disguidi creati perché colpevolmente non ha provveduto al riordino degli spazi preposti per gli Istituti nei tempi opportuni;

5) se risulti che questa Amministrazione abbia in itinere procedimenti per la richiesta di rimborso circa alcune spese di gestione (acqua, riscaldamenti..) legate agli Istituti scolastici, e in caso affermativo, verso quali scuole.


Perugia, 20 Ottobre 2009





Il Consigliere Provinciale del PDL
Giampiero Panfili

martedì 20 ottobre 2009

Azione Giovani è con gli studenti

Il Circolo ambientale “Nuova Europa” di Azione Giovani di Spoleto esprime la sua vicinanza agli studenti del Liceo Scientifico “A. Volta” per la presa di posizione sullo spostamento dell’educazione fisica nella palestra della scuola di Sant’Anatolia di Narco. Una decisione assurda, che obbliga i ragazzi a spostarsi per più di 10 km, da Spoleto in Valnerina, per di più con quale mezzo? Gli studenti dovrebbero spostarsi con mezzi pubblici e con quali soldi? La decisione fa venire ancora più rabbia quando è stata data la disponibilità all’Istituto Alberghiero di far educazione fisica nel palazzetto vecchio, come lo stesso Scientifico fino ad oggi , ed al Liceo no. Il Presidente del Circolo, Michele Leoni, dichiara: “Questa decisione mette in risalto le scarse qualità di programmazzione del Comune e della Provincia, che mi ricordano le vecchie amministrazioni le quali adottavano due pesi e due misure. Noi, non vogliamo dare torto all’Alberghiero, ma non possiamo accettare che una scuola può far ginnastica in una palestra, ed un'altra, in questo caso il Volta, andare a finire in un altro Comune. Questo è molto grave” Aggiunge ancora Leoni: “ Spingo i ragazzi ad andare avanti con la protesta, sempre però nei limiti giuridici”.
Invitiamo le Istituzioni e il Dirigente Scolastico a trovare al più presto una soluzione consona alle esigenze degli studenti del Liceo spoletino.


Michele Leoni
Presidente Circolo Ambientale “Nuova Europa” Azione Giovani – Giovane Italia

STUDENTI OCCUPANO LICEO SPOLETO: NO ALL’ORA DI GINNASTICA IN …VALNERINA!

Gli studenti hanno deciso che la giornata di oggi sarà di autogestione. Da poco rientrati nelle loro classi per l'appello, i ragazzi dello Scientifico hanno optato per una formula di protesta che verrà mantenuta per tutto il ciclo delle lezioni di oggi. Convocato anche un Collegio dei docenti per le 11,30. L'aria che si respira davanti al Liceo in ogni caso è di consapevolezza e di solidarietà tra corpo insegnante e studenti, tutti uniti nella condanna di quello che sembra un vero affronto. All'arrivo dei professori nessun schiamazzo ma anzi anche qualche applauso come nel caso del Prof. Fabrizio Cardarelli o del Preside stesso.
" Ditelo che questa non è una occupazione contro la scuola in generale- dice a TO con decisione la Prof.ssa Giulia Fiorani-ma una consapevole forma di protesta attraverso l'autogestione per il vergognoso comportamento del Comune e della Provincia". Parole durissime che fanno sembrare ancora più incomprensibili le decisioni adottate. Nulla al momento di definitivo sul fronte delle decisioni pratiche.
Sembra che il Preside del Liceo abbia acconsentito, più per non esasperare la situazione che per altro, a far spostare l'attività ginnica per un paio di settimane a S. Anatolia di Narco o S. Martino in Trignano, in attesa di un ripensamento ed una ricollocazione adeguata dell'attività a Spoleto.
Non resta che attendere i colloqui con le Istituzioni previsti, già in giornata.





Hanno occupato il Liceo scientifico “Alessandro Volta” per protestare contro la decisione di Comune e Provincia di far sostenere loro le lezioni di educazione fisica nella palestra di Sant’Anatolia di Narco. Una decisione assurda - il comune della Valnerina dista più di 12 chilometri – che ha mandato su tutte le furie i ragazzi che da pochi minuti hanno indetto una assemblea straordinaria (la maggior parte però resta sul piazzale antistante l’istituto).
La decisione di spostare gli studenti a S. Anatolia sarebbe temporanea, non più di 2 settimane. E dopo? L’alternativa successiva non sarebbe migliore, visto che dai primi di novembre lo Scientifico dovrebbe invece usufruire della palestra di San Martino in Trignano, più o meno a 8 chilometri da Via Martiri della Resistenza, sede del ‘Volta’.
“In un caso ci vuole almeno mezz’ora per andare e altrettanto tempo per tornare, nell’altro venti minuti a viaggio – sbotta una ragazza che mostra i documenti – ci dite quanto tempo rimane per fare educazione fisica?”.
Gli studenti si sentono per di più discriminati. “Classico e linguistico andranno al PalaRota. L’Alberghiero poi ha monopolizzato il vecchio palazzetto, dove ci allenavamo noi. Come mai è stato tutelato così bene l’Alberghiero? Forse qualcuno ha qualche interesse?” dice una rappresentante di classe.
Ironia della sorte, il PalaRota fu costruito negli anni ’90 dalla Provincia proprio come palestra dello Scientifico.



da Tuttoggi.info

giovedì 8 ottobre 2009

Panfili (PDL) : si prendono in giro i cittadini millantando interventi, progetti ed accordi che nessuno ha mai sentito!

Il Consigliere Provinciale del PdL Giampiero Panfili ha interrogato la Giunta Provinciale per sapere se il progetto esecutivo per l’ampliamento del Palarota fosse già stato redatto, quanti fondi erano già stati stanziati, in quali tempi si prevedeva la consegna alla città, quali accordi erano già stati presi con le società sportive interessate etc etc… “Insomma, ho chiesto i dettagli di un progetto che l’amministrazione comunale di Spoleto sostiene ormai da tempo e che, sempre secondo il Sindaco e la Giunta era quanto mai prossimo alla realizzazione. Risposta: Palarota di Spoleto? Non ci risultano lavori, né accordi né tantomeno progetti! In parole povere: niente di niente, se non un incontro informale 4 giorni fa nel quale si è parlato circa i massimi sistemi! La notizia mi sorprende oltremodo, incredulo mi chiedo: ma quando l’attuale amministrazione Comunale di Spoleto in campagna elettorale sbandierava i lavori di ampliamento dell’impianto, richiamando l’attenzione sulla necessità di avere strutture sportive di primo livello e ancora, quando fino a qualche giorno fa la stessa amministrazione dava addirittura date certe circa la fine dei lavori (2010 secondo un comunicato stampa ufficiale ripreso da diversi amministratori locali Giammarco Profili in testa), di che cosa parlava? Esiste forse un altro Palarota a Spoleto del quale nessuno ci ha informato? Sindaco ed Assessori comunali, hanno forse preso accordi per la realizzazione dei lavori con una Provincia diversa da quella di Perugia? – continua sarcastico Panfili – Trovo assurdo che si possano prendere in giro i cittadini in questo modo, con tanto di comunicati stampa ufficiali e risposte in Consiglio Comunale: il progetto esecutivo è già pronto…i lavori finiranno nel 2010…peccato che la Provincia di Perugia, proprietaria dell’impianto, non ne sapesse proprio nulla! Menzogne, bugie e millantati accordi, il tutto dato a bere alla cittadinanza e all’opposizione in Consiglio Comunale! Una vergogna che non ha eguali e, soprattutto, un atteggiamento di sfregio delle istituzioni e del ruolo dei Consiglieri Comunali che tradisce delle due l’una: o la malafede di chi mente sapendo di mentire o, in alternativa, una incapacità politica ed intellettuale tale che non ha fatto comprendere all’amministrazione, la necessità di avvertire il proprietario del Palarota dei lavori di ampliamento, prima di sbandierarne la data di consegna alla città! Mi verrebbe da chiedere al Sindaco ed alla Giunta se magari hanno già messo in vendita i biglietti per l’evento di inaugurazione della nuova struttura! O se magari hanno previsto altri lavori ed altre collaborazioni senza aver informato le controparti. Roba da non crederci… Comunque lasciando da parte per un istante questi amministratori fantasiosi e burloni, più vicini alle carnevalate di Arlecchino e Brighella che alla politica, attraverso l’interrogazione del sottoscritto, ho sottoposto VERAMENTE il problema dell’ampliamento del Palarota alla Giunta Provinciale, raccogliendo la disponibilità dell’Assessore competente. E’ necessario valorizzare il mondo dell’associazionismo sportivo, fatto di giovani atleti, allenatori volenterosi ed appassionati, perché sia sempre di più un momento di aggregazione e di crescita per le nuove generazioni nel rispetto dei sani Valori dello sport.

martedì 6 ottobre 2009

Messina, i rapporti che annunciavano il disastro


C’è una relazione che potrebbe far saltare il banco. L’ha redatta la Protezione civile nell’ottobre del 2008 e l’ha pure consegnata alla Procura della Repubblica. Il disastro di Giampilieri Superiore era realmente un disastro annunciato. Nel documento della Protezione civile siciliana si parla di «rischio idraulico e idrogeologico elevato». Di pericoli «connessi a interventi eseguiti su quelle montagne». Interventi che potrebbero essere stati effettuati «anche in violazione delle vigenti norme del testo unico sulle acque e sulle opere idrauliche e alla normativa edilizia e urbanistica».
La relazione è nata dal protocollo d’intesa siglato tra Protezione civile, Comune e Università di Messina e attraversa dieci anni di storia del territorio. Sotto esame erano finite le alluvioni avvenute in quella zona tra il 1996 e il 25 ottobre del 2007. E in quelle pagine era segnalato come «il dilagare del processo di urbanizzazione abbia reso sempre più critiche le condizioni di vivibilità delle aree più vulnerabili del territorio». La fotografia che era stata inviata alla Procura era indubbiamente impietosa. «Gli alvei dei torrenti – si legge ancora in questo documento – vengono frequentemente utilizzati per la viabilità, le discariche, le occupazioni e le costruzioni abusive ed i parcheggi». La parola magica compare più avanti, quando si parla di «dissesto diffuso» e di «esistenza di elementi di criticità che vanno assolutamente attenzionati al fine di adottare interventi strutturali e non strutturali utili ai fini della salvaguardia della popolazione». Basterebbe questa relazione per chiarire che la tragedia se non era annunciata, era però prevedibile. Il territorio era in crisi, il pericolo di crolli e frane concreto e imminente. Insomma, qualcosa si doveva fare e non si è fatto.
È per questo motivo che è scattata l’inchiesta della Procura. È per questo motivo che la Procura ha incaricato il medico legale Fabrizio Perri di eseguire l’esame esterno su 19 dei 24 corpi sin qui estratti dalle macerie e dal fango. L’obiettivo è capire qualcosa di più, analizzando anche le condizioni delle salme. Su tutte e 19 è stata eseguita una tac, insieme alla visita esterna. Gli altri cinque cadaveri verranno esaminati nei prossimi giorni e lo stesso accadrà per tutte le vittime di questa tragedia. Nella speranza che serva a capire qualcosa in più. E mentre ieri sera il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha rassicurato sul numero dei dispersi, «c’è la ragionevole certezza che siano nove e non 35-40» ha detto a Porta a Porta, il procuratore capo Guido Lo Forte continua a raccogliere informazioni per quel che riguarda l’inchiesta vera e propria. Al momento non ci sono indagati, ma potrebbe essere solo questione di tempo. L’inchiesta, fin qui, è stata solo conoscitiva, ed è servita ad accertare le tragiche conseguenze del nubifragio della notte tra giovedì e venerdì che ha flagellato la zona sud di Messina e provocato morte e devastazione. Il reato ipotizzato per il momento è quello di disastro colposo. Il sostituto procuratore Francesca Ciranna e gli aggiunti Franco Langher e Ada Merrino che hanno in mano il fascicolo hanno dato mandato ai Carabinieri di avviare l’attività di indagine che si sta concentrando sulla raccolta di tutto il materiale che può avere un significato, non soltanto legato all’ultimo tragico evento ma anche a tutto quel che è accaduto durante e dopo la sera del 25 ottobre del 2007, il giorno della prima devastante alluvione di Giampilieri che provocò danni ingenti ma per fortuna non morti. In quell’occasione erano stati predisposti interventi, mai effettuati. La magistratura cercherà di stabilire se ci siano responsabilità amministrative per quel che non è stato fatto e valuterà eventuali colpe dirette o indirette. Sin qui aveva a supporto solo testimonianze e dichiarazioni. Il documento della Protezione civile potrebbe dare una prima svolta all’inchiesta. Qualcuno sapeva, anzi doveva sapere. Ma nessuno ha fatto quel che era giusto fare: intervenire sulle criticità del territorio di Giampilieri e Scaletta, mettere in sicurezza quelle zone. Fare in modo che venissero eliminati i pericoli, per evitare la tragedia di questi giorni. O almeno, questo è ciò che cercherà di accertare la Procura di Messina. Trovare un colpevole, però, non servirà ad attenuare il dolore dei familiari delle vittime. Vittime di un evento meteorologico fuori dalla norma, vittime, forse, di un dissesto idrogeologico per il quale bisognava fare qualcosa.