domenica 27 dicembre 2009
I° TORNEO DI BRISCOLA A COPPIE NATALIZIO
giovedì 24 dicembre 2009
martedì 22 dicembre 2009
Tradizionale Cena degli Auguri
Grande partecipazione per la tradizionale cena degli Auguri organizzata da Azione Giovani Spoleto che si è svolta venerdì 18 dicembre presso la discoteca Pocoloco di Rivotorto d’Assisi. Una grande tavolata di militanti e simpatizzanti che si sono concessi una serata di divertimento e di amicizia prima della pausa natalizia.I Presidenti di Circolo con l’occasione hanno anche ribadito l’entusiasmo per l’apertura della nuova sede in Via Flaminia Vecchia, annunciando ulteriori iniziative di carattere ludico e ricreativo durante il periodo delle festività.“E’ stato un anno lungo ed intenso, ricco di attività politiche: dalle elezioni amministrative nella città di Spoleto a quelle degli organismi scolastici. Siamo pronti a raccogliere le nuove sfide con la solita voglia di fare che ha reso protagonista la nostra Comunità Militante, una comunità umana prima che politica”.
martedì 15 dicembre 2009
Inaugurazione della nuova sede di Azione Giovani
martedì 8 dicembre 2009
FINALMENTE CI SIAMO... DOMENICA 13 DICEMBRE
mercoledì 25 novembre 2009
Conferenza Regionale Giovane Italia
giovedì 19 novembre 2009
BERLUSCONI: Mai pensato ad elezioni anticipate
giovedì 12 novembre 2009
Commemorazione Caduti di Nassirya
lunedì 9 novembre 2009
Commemorazione Caduti di Nassirya
giovedì 5 novembre 2009
L'Italia è un Paese con radici cristiane
“Un’autentica integrazione civile non può prescindere da una proposta educativa che abbia il coraggio e l’ambizione di proporre a tutti gli studenti i punti di riferimento che fondano la nostra società. Siamo di fronte ad una sentenza che è il manifesto politico di chi vuole il declino definitivo di un progetto che ci ha regalato più di 50 anni di pace e benessere, in nome di un’ideologia che ha come obiettivo quello di privare un popolo della propria identità e di consegnare tutti i cittadini europei alla dittatura del nulla. Auspico che tutte le forze politiche italiane ed europee sostengano senza esitazioni il ricorso che verrà presentato dal Governo italiano".
giovedì 22 ottobre 2009
COORDINAMENTO COMUNALE PDL SPOLETO:AZIONE GIOVANI-GI AL FIANCO DI LORETONI
Panfili ribatte a Zaffini: “dichiarazioni superficiali… Spero che il Coordinamento Regionale sia capace di analisi più profonde!”.
Perugia, 20 ottobre 2009
Giampiero Panfili
Consigliere Provinciale
mercoledì 21 ottobre 2009
Il caso del Liceo si discute anche in Provincia. Panfili (PDL) interroga il Presidente
INTERROGAZIONE URGENTE
Oggetto: Palestra Liceo Scientifico “A.Volta” di Spoleto
Premesso che:
il Palarota di Spoleto venne costruito con l’intento di dotare il Liceo Scientifico “A.Volta” di adeguati spazi per le attività di educazione fisica;
Provincia e Comune di Spoleto, per problemi di praticità nella fruizione delle strutture, stipularono una convenzione nella quale l’Amministrazione comunale di Spoleto cedeva l’utilizzo del vecchio Palazzetto dello Sport ai Licei Classico e Scientifico, ricevendo in gestione gli impianti del Palarota che meglio si addicevano alle manifestazioni esterne di carattere sportivo;
detto accordo venne stipulato mediante apposita convenzione rinnovata il 28 Maggio u.s.;
successivamente, l’apertura della scuola alberghiera nel comprensorio spoletino, ha determinato la necessità di rivedere l’utilizzo degli spazi adibiti alle attività scolastiche di educazione fisica.
Considerato che:
la soluzione che si era trovata era quella di mantenere i Licei Classico e Scientifico nel vecchio Palazzetto, riservando all’Istituto Alberghiero l’utilizzo del Palarota;
inspiegabilmente, detta situazione è stata completamente rovesciata. Attualmente è riservato l’utilizzo del vecchio Palazzetto all’Istituto Alberghiero, è stato trasferito il Liceo Classico al Palarota e il Liceo Scientifico è ospitato presso le strutture di Sant’Anatolia di Narco (obbligando gli studenti ad un trasferimento di oltre 10 km). Pare che la Provincia si sia opposta all’utilizzo del Palarota da parte del Liceo Scientifico dal momento che le attrezzature della scuola creavano ingombro non garantendo le norme di sicurezza della struttura.
Rilevato che:
una situazione del genere ha portato gli studenti e alcuni esponenti della classe docente del Liceo Scientifico ad una protesta che è sfociata in queste ore nella occupazione dei locali scolastici da parte degli alunni.
Valutato che:
il sottoscritto aveva presentato una interrogazione chiedendo all’Assessore competente se fossero stati previsti spostamenti o comunque aggiustamenti relativi al trasferimento di singoli istituti al fine di evitare che manovre del genere si realizzassero con l’anno scolastico in corso, con tutti i relativi problemi che ne sarebbero conseguiti.
Il sottoscritto Consigliere Provinciale del PDL, Giampiero Panfili CHIEDE alla S.V.:
1) quali motivazioni hanno spinto l’Amministrazione provinciale a favorire l’Istituto Alberghiero rivedendo completamente la passata soluzione e arrivando, addirittura, a violare la convenzione precedentemente sottoscritta e rinnovata, circa l’utilizzo da parte del Liceo Scientifico dei locali del vecchio Palazzetto;
2) se non si ritenga opportuno mettere immediatamente a disposizione del Liceo Scientifico adeguate strutture, ricorrendo se necessario, all’utilizzo di spazi privati, chiedendo eventualmente anche la disponibilità della palestra della Scuola di Polizia;
3) cosa si intenda fare sia per quanto riguarda la situazione immediata, sia per quello che concerne la soluzione definitiva del problema;
4) se non si ritenga l’Amministrazione provinciale responsabile dei disguidi creati perché colpevolmente non ha provveduto al riordino degli spazi preposti per gli Istituti nei tempi opportuni;
5) se risulti che questa Amministrazione abbia in itinere procedimenti per la richiesta di rimborso circa alcune spese di gestione (acqua, riscaldamenti..) legate agli Istituti scolastici, e in caso affermativo, verso quali scuole.
Perugia, 20 Ottobre 2009
Il Consigliere Provinciale del PDL
Giampiero Panfili
martedì 20 ottobre 2009
Azione Giovani è con gli studenti
Invitiamo le Istituzioni e il Dirigente Scolastico a trovare al più presto una soluzione consona alle esigenze degli studenti del Liceo spoletino.
Michele Leoni
Presidente Circolo Ambientale “Nuova Europa” Azione Giovani – Giovane Italia
STUDENTI OCCUPANO LICEO SPOLETO: NO ALL’ORA DI GINNASTICA IN …VALNERINA!
" Ditelo che questa non è una occupazione contro la scuola in generale- dice a TO con decisione la Prof.ssa Giulia Fiorani-ma una consapevole forma di protesta attraverso l'autogestione per il vergognoso comportamento del Comune e della Provincia". Parole durissime che fanno sembrare ancora più incomprensibili le decisioni adottate. Nulla al momento di definitivo sul fronte delle decisioni pratiche.
Sembra che il Preside del Liceo abbia acconsentito, più per non esasperare la situazione che per altro, a far spostare l'attività ginnica per un paio di settimane a S. Anatolia di Narco o S. Martino in Trignano, in attesa di un ripensamento ed una ricollocazione adeguata dell'attività a Spoleto.
Non resta che attendere i colloqui con le Istituzioni previsti, già in giornata.
La decisione di spostare gli studenti a S. Anatolia sarebbe temporanea, non più di 2 settimane. E dopo? L’alternativa successiva non sarebbe migliore, visto che dai primi di novembre lo Scientifico dovrebbe invece usufruire della palestra di San Martino in Trignano, più o meno a 8 chilometri da Via Martiri della Resistenza, sede del ‘Volta’.
“In un caso ci vuole almeno mezz’ora per andare e altrettanto tempo per tornare, nell’altro venti minuti a viaggio – sbotta una ragazza che mostra i documenti – ci dite quanto tempo rimane per fare educazione fisica?”.
Gli studenti si sentono per di più discriminati. “Classico e linguistico andranno al PalaRota. L’Alberghiero poi ha monopolizzato il vecchio palazzetto, dove ci allenavamo noi. Come mai è stato tutelato così bene l’Alberghiero? Forse qualcuno ha qualche interesse?” dice una rappresentante di classe.
Ironia della sorte, il PalaRota fu costruito negli anni ’90 dalla Provincia proprio come palestra dello Scientifico.
giovedì 8 ottobre 2009
Panfili (PDL) : si prendono in giro i cittadini millantando interventi, progetti ed accordi che nessuno ha mai sentito!
martedì 6 ottobre 2009
Messina, i rapporti che annunciavano il disastro
La relazione è nata dal protocollo d’intesa siglato tra Protezione civile, Comune e Università di Messina e attraversa dieci anni di storia del territorio. Sotto esame erano finite le alluvioni avvenute in quella zona tra il 1996 e il 25 ottobre del 2007. E in quelle pagine era segnalato come «il dilagare del processo di urbanizzazione abbia reso sempre più critiche le condizioni di vivibilità delle aree più vulnerabili del territorio». La fotografia che era stata inviata alla Procura era indubbiamente impietosa. «Gli alvei dei torrenti – si legge ancora in questo documento – vengono frequentemente utilizzati per la viabilità, le discariche, le occupazioni e le costruzioni abusive ed i parcheggi». La parola magica compare più avanti, quando si parla di «dissesto diffuso» e di «esistenza di elementi di criticità che vanno assolutamente attenzionati al fine di adottare interventi strutturali e non strutturali utili ai fini della salvaguardia della popolazione». Basterebbe questa relazione per chiarire che la tragedia se non era annunciata, era però prevedibile. Il territorio era in crisi, il pericolo di crolli e frane concreto e imminente. Insomma, qualcosa si doveva fare e non si è fatto.
È per questo motivo che è scattata l’inchiesta della Procura. È per questo motivo che la Procura ha incaricato il medico legale Fabrizio Perri di eseguire l’esame esterno su 19 dei 24 corpi sin qui estratti dalle macerie e dal fango. L’obiettivo è capire qualcosa di più, analizzando anche le condizioni delle salme. Su tutte e 19 è stata eseguita una tac, insieme alla visita esterna. Gli altri cinque cadaveri verranno esaminati nei prossimi giorni e lo stesso accadrà per tutte le vittime di questa tragedia. Nella speranza che serva a capire qualcosa in più. E mentre ieri sera il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha rassicurato sul numero dei dispersi, «c’è la ragionevole certezza che siano nove e non 35-40» ha detto a Porta a Porta, il procuratore capo Guido Lo Forte continua a raccogliere informazioni per quel che riguarda l’inchiesta vera e propria. Al momento non ci sono indagati, ma potrebbe essere solo questione di tempo. L’inchiesta, fin qui, è stata solo conoscitiva, ed è servita ad accertare le tragiche conseguenze del nubifragio della notte tra giovedì e venerdì che ha flagellato la zona sud di Messina e provocato morte e devastazione. Il reato ipotizzato per il momento è quello di disastro colposo. Il sostituto procuratore Francesca Ciranna e gli aggiunti Franco Langher e Ada Merrino che hanno in mano il fascicolo hanno dato mandato ai Carabinieri di avviare l’attività di indagine che si sta concentrando sulla raccolta di tutto il materiale che può avere un significato, non soltanto legato all’ultimo tragico evento ma anche a tutto quel che è accaduto durante e dopo la sera del 25 ottobre del 2007, il giorno della prima devastante alluvione di Giampilieri che provocò danni ingenti ma per fortuna non morti. In quell’occasione erano stati predisposti interventi, mai effettuati. La magistratura cercherà di stabilire se ci siano responsabilità amministrative per quel che non è stato fatto e valuterà eventuali colpe dirette o indirette. Sin qui aveva a supporto solo testimonianze e dichiarazioni. Il documento della Protezione civile potrebbe dare una prima svolta all’inchiesta. Qualcuno sapeva, anzi doveva sapere. Ma nessuno ha fatto quel che era giusto fare: intervenire sulle criticità del territorio di Giampilieri e Scaletta, mettere in sicurezza quelle zone. Fare in modo che venissero eliminati i pericoli, per evitare la tragedia di questi giorni. O almeno, questo è ciò che cercherà di accertare la Procura di Messina. Trovare un colpevole, però, non servirà ad attenuare il dolore dei familiari delle vittime. Vittime di un evento meteorologico fuori dalla norma, vittime, forse, di un dissesto idrogeologico per il quale bisognava fare qualcosa.
martedì 29 settembre 2009
BERLUSCONI: A L'Aquila un nuovo miracolo italiano
"Il piano di costruzione degli alloggi per i terremotati d’Abruzzo, procede come previsto. Stiamo riuscendo nel miracolo". Lo ha affermato il presidente Berlusconi, intervenendo telefonicamante alla trasmissione ’Unomattina’. "Come promesso in cinque mesi consegnamo i primi 400 appartamenti".
Berlusconi ha espresso la sua "grande soddisfazione, la sua grande gioia" per la consegna delle case, che "saranno piu’ sicure, piu’ solide" di quelle cadute o lesionate e "in grado di affrontare terremoti anche di maggiora danno" di quello del 6 aprile scorso. Il nostro presidente del Consiglio ha osservato che "non ci sono cose in negativo, cose che abbiamo il dispiacere di non essere riusciti a realizzare". Certo, i tempi per la ricostruzione del centro storico de L’Aquila saranno piu’ lunghi, forse ci vorranno piu’ di 5 anni", magari "7 anni" ma "tutto tornera’ come prima". Berlusconi ha voluto ricordare gli impegni presi dai leader del G8 per contribuire alla ricostruzione. "Il ministro Bondi e’ impegnato tutti i giorni in contatti con i suoi colleghi dei Paesi che si sono impegnati a contribuire a ricostruire" chiese, monumenti lesionati dal sisma. "Dobbiamo essere sicuri che soprattutto le chiese torneranno come erano, e forse meglio, prima del terremoto". Il premier infine, di fronte alle sollecitazioni che arrivano sull’universita’ del capoluogo abruzzese, assicura che l’ateneo aquilano sara’ ricostruito in tempi rapidi e con l’obiettivo di farne "una universita’ di eccellenza, di livello internazionale". Gli appartamenti che vengno consegnati ai terremotati diventeranno, una volta completata la ricostruzione e lasciati liberi dalle famiglie che saranno tornate nelle proprie abitazioni, alloggi per gli studenti realizzando cosi’, un campus universitario".
domenica 20 settembre 2009
Panfili all'Assemblea degli Eletti
cari colleghi e Dirigenti di Partito
prendo la parola in questa sede nella doppia veste di Consigliere Provinciale e, mi verrebbe da dire soprattutto, in quella di affezionato militante di questo partito. Un’esperienza politica la mia, che non mi permette di scindere le due cose, vengo da una tradizione politica lontana e, come tutte le abitudini di vecchia scuola, difficile da cambiare! Finalmente l’occasione utile per confrontarci su alcuni temi quotidiani, per riflettere su questioni cui dobbiamo dare risposta in primis a noi stessi, quali militanti di un movimento che non deve avere la presunzione né solo l’ambizione di essere il primo partito italiano ed europeo, ma che deve puntare all’affermazione di quei Principi e di quelle Idee che guidano la nostra vita nell’esperienza di tutti i giorni.
Abbiamo sempre sentito la necessità di un confronto e, come primo spunto, vorrei sottolineare che l’appuntamento di oggi è già tardivo. Siamo stati catapultati in una realtà di Partito unico senza aver prima costruito i necessari legami propri di una Comunità umana, prima che politica con tutte le difficoltà e le contraddizioni che ne sono conseguite. Un Partito è unità di singoli uomini che si ritrovano in una battaglia comune forti di Valori ed Idee condivisi. Non è ammissibile un Partito che sia la casa di tutti, ben vengano le più aspre differenze e distinguo purchè non si arrivi a contraddizioni interne che sviliscono l’essenza stessa del movimento. Rifiuto di appartenere ad un mondo costruito solo sul grande carisma del suo leader, i partiti, quelli di “vecchia” e sana memoria sono sopravvissuti, pur essendo nel frattempo cresciuti e cambiati, ai loro leader, perché forti di un patrimonio e di un retro-terra culturale che oggi dobbiamo riscoprire insieme. Per questo motivo avrei voglia di capire fino in fondo: cos’è il PDL! Un Partito di ex è una definizione che non possiamo accettare e che non vogliamo sostenere davanti alle nostre comunità di militanti.
Un accozzaglia di ex che si ritrovano insieme per essere contro la sinistra e le sue bugie, non è una bandiera che può infiammare gli animi dei nostri militanti né smuovere le coscienze di chi oggi è politicamente altrove! “Dovevamo unire due organigrammi, perché il popolo del Pdl era già coeso, era già un tutt’uno, era già più avanti rispetto ai due partiti!” Rischiamo semplicemente di raddoppiare una classe dirigente che è già somma di personalismi! Nello scacchiere politico, se non abbiamo una forte personalità, individuale e di Partito, dobbiamo ricorrere a squallide logiche di personalismo per dover tutelare piccole posizioni di rendita che risultano incomprensibili ai nostri elettori. Il punto è dunque quello di recuperare da subito il tempo perso, costruire immediatamente un Partito che sappia mostrare i muscoli e che sia pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Occorre che da subito si prevedano momenti di incontro e di confronto, non tra di noi (seppur utilissimi), ma direttamente con la nostra gente, quella che non si candida e che troviamo nelle nostre sedi al momento delle elezioni, i militanti, i simpatizzanti, i volontari. Non voglio un partito di rappresentanti eletti, se si corre il rischio di mandare nei consessi elettivi persone prive di rappresentatività! Non entro nelle polemiche nazionali, e non sono d’accordo con alcune dichiarazioni del Presidente Fini, ma su di una cosa ha ragione: non c’è ancora dentro questo partito una sede dove poter dire di non essere d’accordo!
In maniera telegrafica, vi sottopongo alcune questioni:
- recuperare immediatamente il contatto con gli iscritti, che non può essere gestito dai singoli, e che è il momento migliore per valutare la rappresentatività effettiva di ognuno e la sede ideale per istituire il laboratorio politico di cui abbiamo bisogno! Lamentavamo, all’interno di AN, come anche dentro FI, una certa oligarchia – per non dire monarchia di leader – a ricaduta non possiamo permettere che ciò si verifichi nei territori. E quindi chiedo l’istituzione di organi, magari soltanto provvisori in attesa delle direttive nazionali che meglio struttureranno il movimento, adibiti al confronto dove valorizzare prima degli eletti, i militanti, che sono i nostri veri elettori. Quante volte abbiamo denunciato l’incompatibilità tra eletti e coordinatori: oggi abbiamo la possibilità di cambiare le cose.
- Istituire immediatamente un’assemblea di soggetti incaricati dell’appuntamento elettorale regionale, nella quale chiarire quelle che sono le nostre aspettative. Se davvero vogliamo vincere la Regione dell’Umbria dobbiamo mettere in campo le nostre migliori forze, il che significa candidare tutti quei soggetti che hanno dimostrato un peso consistente, nessuno escluso, anche a costo di sacrificare qualche piccola e trascurabile riserva di voti personali. Una classe dirigente non può avere paura della crescita del partito né tantomeno, può anteporre il proprio successo personale agli interessi - non dico del movimento - ma dell’intera popolazione umbra, che da troppi anni ormai attende un cambio di gestione politica!
La parola d’ordine, e scusate ancora l’ennesima espressione da passionale militante, deve essere quella di “strutturarci”, forti dell’entusiasmo che ancora ci circonda e dei successi che il Governo porta a casa quotidianamente, organizzati, decisi e combattivi per essere pronti, da subito, a vincere – e quando dico vincere, non mi riferisco ad una spartizione di poltrone, ma a quella rivoluzione culturale e politica che a livello nazionale è già cominciata e che, in Umbria, sta aspettando soltanto noi! Ci chiedono di volare più alto…non possiamo sottrarci a questa sfida!
Giampiero Panfili
Consigliere Provinciale PdL
venerdì 18 settembre 2009
Sgozzata dal padre, ma per l’Unità è colpa di Berlusconi
E’ difficile commentare questa spazzatura, questo passare sopra i morti per dare comunque addosso a Berlusconi. Collegare lo sgozzamento di una ragazza colpevole solo di essersi innamorata di uno straniero alle escort (e quindi al Presidente del Consiglio) è qualcosa di subdolo, di schifoso, di infame. E poi parlano tanto di libertà di stampa, gridano all’attentato alla libertà quando piovono le querele. Se la libertà di stampa è questa, forse è meglio ripensarne il concetto. Perché questa è unicamente libertà di vomitare letame.
giovedì 17 settembre 2009
Kabul,attacco agli italiani:6 morti. AG piange i suoi militari
mercoledì 16 settembre 2009
Angelo 'fiume in piena' Loretoni
martedì 15 settembre 2009
Il Pd sfotte i terremotati: "Comparse" Ma oggi inizia la consegna delle case
giovedì 10 settembre 2009
L'incontro del Presidente Berlusconi con la Giovane Italia
L'arrivo di Berlusconi è stato caloroso: entrata dall'ingresso principale e passerella tra gli stand e colonne di persone ai suoi lati, nelle vie dai nomi goliardici ('Via Castro da Cuba', 'Piazza delle maestre di italiano vittime di Di Pietro', 'Largo san Walter protettore del Pdl'). Poi sul palco, dopo gli iniziali applausi e il coro 'Silvio, Silvio, Silvio', il premier ha cantato l'inno di Mameli assieme ai giovani e ha iniziato a impartire loro una lunga lezione sull'attività di governo. Ha promesso misure edilizie in favore dei giovani, garantito che verrà cambiata la Costituzione per consentire ai diciottenni di essere eletti alla Camera e ai venticinquenni al Senato, annunciato la riforma dell’Università che premierà il merito e ha anticipato di lavorare alle celebrazioni in 100 città italiane per il ventennale della caduta del Muro.
Una platea gremita e attenta che ha riso quando Berlusconi ha indicato a chi gli ha fatto una domanda la posizione giusta per essere in favore di telecamera. O quando Giorgia Meloni ha provato a interromperlo e si è presa un affettuoso rimbrotto: “Ora parlo io – ha sorriso il Cavaliere - perché in Consiglio dei ministri parli solo tu... Mi sto prendendo una piccola rivincita...”.Berlusconi poi, nei quasi 90 minuti del suo intervento, ha anche parlato del Pdl: un partito “aperto” e “liberale”, al limite dell'anarchico e dunque pronto ad accogliere le idee di tutti e a battersi per difenderle. Certo, il primo “movimento del centrodestra, che punta a diventare veramente maggioritario nel Paese” arruolando “tutti i moderati e liberali italiani”, ha anche bisogno di “missionari della realtà”. Un partito che si affida alle scelte “di coscienza” sui “temi etici” e dunque che “non è una caserma”. “Rispetto la libertà di espressione – ha sottolineato il premier - perché siamo dei liberali e siamo pronti a lottare perché ciascuno possa esprimere la sua libertà”.Un confronto molto positivo dunque che ha trovato il leader del Pdl molto compiaciuto, così come lo è stato quando i giovani lo hanno applaudito per il saluto finale e hanno ricambiato con la frase: “La nostra patria è laddove si lotta per la libertà”.
Non prima però che ad Atreju ’09 fosse scattata una delle foto più belle e rappresentative: nella suggestiva cornice all’ombra del Colosseo sul palco è salita la campionessa mondiale di nuoto Federica Pellegrini per ricevere dalle mani del ministro della Gioventù e del presidente del Consiglio il ‘Premio Atreju ‘09’ quale ‘simbolo di una generazione che con grande sacrificio mette a frutto il proprio talento compiendo imprese sportive in grado di stupire il mondo intero’.
mercoledì 9 settembre 2009
BERLUSCONI: Il voto agli immigrati è un subdolo stratagemma comunista
Sui rapporti col Vaticano, il premier ha osservato: "I rapporti del governo e miei personali con chi guida con prestigio e autorevolezza la Chiesa cattolica sono eccellenti da sempre e sono stati alimentati da un dialogo continuo e tali continueranno a essere".Quanto alla possibilità di dare il voto agli immigrati, il nostro presidente ha commentato: "E’ un subdolo stratagemma che i comunisti immaginano per garantirsi una futura preminenza elettorale. Gli italiani hanno chiaro che Berlusconi difende la sicurezza di tutti gli italiani, evitando che i signori della sinistra aprano le frontiere a chiunque. Il risultato sarebbe un’Italia alle prese con un numero crescente di clandestini, cui la sinistra vorrebbe concedere nel giro di breve tempo la cittadinanza e quindi il diritto di voto. Con questo subdolo stratagemma i comunisti immaginano di garantirsi una futura preminenza elettorale"."In questi 14 mesi di governo abbiamo fatto così tante cose che vado orgoglioso di tutto quello che abbiamo fatto il bilancio lo hanno fatto gli italiani con i loro ultimi voti: ricordo che dopo le politiche abbiamo vinto le regionali in Abruzzo e Sardegna, abbiamo consolidato il nostro primato alle europee e conquistato un numero di amministrazioni locali senza precedenti. Questo è il giudizio degli italiani che viene confermato anche dai sondaggi secondo i quali io veleggio verso il 70% dei consensi. E un primato ineguagliato in tutte le democrazie occidentali dopo un anno di governo. Abbiamo fino ad ora rispettato tutti gli impegni che avevamo assunto in campagna elettorale, dai rifiuti a Napoli all’Alitalia e stiamo riducendo la spesa pubblica e gli sprechi".
Berlusconi è ritornato a parlare dei rapporti con la Libia "C’è qualcuno a cui dispiace che ci arrivino il petrolio e il gas libico o dell’Algeria per meglio ripartire le forniture di energia di cui abbiamo assoluto bisogno?. C’è qualcuno che pensa ancora che le conquiste coloniali siano state una cosa giusta? C’è qualcuno che pensa che sia sbagliato investire sullo sviluppo dell’Africa? C’è qualcuno cui fa dispiacere che le nostre imprese si aggiudichino i più importanti lavori per le infrastrutture dei paesi della costa mediterranea?. C’è qualcuno che ha una proposta credibile per coinvolgere la Libia nella strategia di contrasto all’immigrazione clandestina? Ecco io ai comunisti e ai cattocomunisti ho continuato a porre queste domande precise e nessuno di loro ha saputo rispondermi".
Il Presidente ha sottolineato inoltre che la crisi economica è ormai alle spalle: "Che la crisi economica stia finendo non lo dico soltanto io. Intanto dico che c’è bisogno di fiducia e ottimismo perché con il pessimismo e il catastrofismo della sinistra e dei suoi giornali, la crisi peggiora. Che il peggio sia passato l’ha detto nei giorni scorsi il Fondo monetario internazionale, lo ha detto la Commissione Europea, quindi non lo ha detto soltanto il presidente del Consiglio italiano".
E infine il punto sull’azione del governo nel post terremoto in Abruzzo. "Alla fine di questo mese cioè solo dopo cinque mesi, nessuno starà più nelle tendopoli. Il 15 settembre consegnerò personalmente le prime villette e i primi appartamenti e termineremo come annunciato, entro l’anno. Nessuno pensava che questo fosse possibile, soprattutto i nostri avversari, e invece il miracolo è avvenuto".