venerdì 19 luglio 2013

Cose da...PD Spoleto

A 10 mesi dalla fine del mandato del Sindaco Benedetti, vengono al pettine i nodi di una gestione della cosa pubblica clientelare, approssimativa e arroccata su sè stessa, che dura da oltre 14 anni!





domenica 14 aprile 2013

Giornata Azzurra di Primavera: Interventi della GI all'Assemblea programmatica di Spoleto

Intervento di Deborah Moretti - Vice Coordinatore comunale GI

"Oggi siamo qui a rappresentare orgogliosamente il movimento giovanile del pdl, e con la stessa fermezza ribadiamo di non voler accettare il ruolo di semplici spettatori o al massimo attacchini di partito. Più volte le nostre critiche costruttive in merito alla politica locale, sono state interpretate come capricci adolescenziali, solo per aver avanzato richiesta di poter partecipare alle c.d. stanze dei bottoni. Oggi siamo fieri delle scelte e della linea politica intrapresa. Fieri di aver supportato il nostro candidato Sindaco Angelo Loretoni, che se pur non premiato dal responso elettorale rimane una delle migliori percentuali ottenute dal centro destra e che a nostro avviso sarebbe stata doverosa la nomina di coordinatore comunale già dal lontano 2009. Qui probabilmente sono entrati in gioco altri meccanismi che magari oggi, fuori dalle telecamere, qualcuno potrà spiegarci. Fieri di aver definito le candidature di Zaffini e Hanke alle scorse elezioni regionali, come non rappresentative del territorio per poi avere qualche mese dopo la conferma di ciò, dal momento che gli stessi hanno trovato in poco tempo altre collocazioni politiche tradendo il mandato ricevuto. Fieri di aver lanciato un grido di allarme sull’immobilismo del partito avvertendo la necessità di un cambio di marcia, per scongiurare la progressiva fuoriuscita di membri in seno al consiglio comunale,tanto che oggi dagli originari sei rappresentanti ne sono rimasti solo tre. Fieri di aver sempre affermato che i problemi della finanza devono rimanere estranei alla politica. Fieri di aver sempre scelto la strada più difficile, dando lezioni di rappresentatività come nel caso dell’ultimo congresso provinciale del partito, dove abbiamo scelto coraggiosamente la sfida a preferenze e l’abbiamo vinta eleggendo Andrea Panfili e lasciando ad altri i nominativi bloccati. Infatti a noi le nomine imposte dall’alto non ci sono mai piaciute, forse perché chi ci ha cresciuti ci ha insegnato a guadagnarci le cose sul campo, grazie alla militanza e alla condivisione di idee e valori. Purtroppo, il nostro caratteraccio fa si che... l'unica sponsorizzazione che possiamo accettare... è  quella che arriva dalla base! perchè piaccia o non piaccia...è la parte più sana e più pulita del PDL a Spoleto... e nella migliore tradizione di un partito autolesionista...è la parte meno ascoltata, meno considerata, meno convocata... vorrei dire ....la parte che più ci assomiglia! Come Giovane Italia, abbiamo mandato lettere e chiesto incontri con i nostri dirigenti Provinciali e Regionali per dire: "ci siamo! siamo pronti! non accetteremo mai di prendere lezioni politiche dal grillino di turno nè a fare la figura di quelli che sono stati superati dalla storia. Abbiamo voglia di politica e per questo vogliamo un partito più reattivo"... nessuna risposta! Ma siamo inguaribili ottimisti e vogliamo considerare la giornata di oggi come ...una risposta concludente dalla quale ripartire! In ultimo una riflessione in merito alla sede del partito, vorrei informare che dal 1987 esiste una sede in via Monterone già di proprietà del movimento sociale, confluita all’interno del patrimonio immobiliare del pdl, che da 10 anni a questa parte, è occupata da amici di amici per scopi assolutamente privati. Una sede che potrebbe essere invece restituita alla base militante, offrendo un prezioso luogo di incontro e un presidio del partito nella città."


Intervento di Marco Maria Argenti - Coordinatore comunale GI

"Passato il momento elettorale e le dichiarazioni di rito su stampa e televisioni tese a ridimensionare la sconfitta, puntando l’attenzione sull’effettiva straordinaria rimonta che ci ha visto protagonisti, riteniamo che sia opportuno chiedere un dibattito interno, lontano da orecchie indiscrete, che apra una seria riflessione di autocritica. Siamo bravissimi a sottolineare come, in appena 30 giorni di campagna elettorale, il Presidente Berlusconi sia riuscito a resuscitare un Partito ormai dato per morto sia nel comune sentire che nei sondaggi, siamo però molto meno bravi a cercare di capire il perché di un crollo simile che ci ha costretti ad una estenuante campagna di inseguimento!
Gli elettori non hanno capito la strategia – vero – però intanto perdiamo 15 punti, l’Italia è alla deriva e siamo in balia di un ex comico con una compagine di dilettanti allo sbaraglio!
Cosa andiamo a raccontare ai nostri iscritti, amici, simpatizzanti che non trovano lo straccio di un lavoro pur avendo lauree e master? Che sono “choosy” alla Fornero o che non hanno capito la strategia politica? Possiamo certamente addossare le colpe di una tale perdita di consensi al tradimento di Fini, ai capricci della Lega, ai partitini, al fatto che il Presidente del Consiglio non ha concretamente poteri in seno al Consiglio dei Ministri, all’assurdità di un sistema bicamerale che impone tempi lunghissimi nell’approvazione di una legge, ai pm comunisti che impugnano i provvedimenti del Governo, alla Corte Costituzionale nominata per 2/3 dalla sinistra che sistematicamente va contro l’esecutivo, ad ipotesi di complottismo internazionale ed europeo, alla speculazione dei mercati, alla crisi ecc… ecc…; ma lontani dal clamore delle telecamere, forse è il caso di guardarci allo specchio e chiederci dove abbiamo sbagliato! Se nella sola città di Spoleto, passiamo dal 36.91% della Camera e dal 37.15% del Senato nel 2008, per arrivare rispettivamente all’attuale 21.33% della Camera e al 22.08% del Senato, forse occorre ammettere che qualcosa è andato storto! Il dato regionale è anche peggiore: dal 34.48% della Camera e dal 35.15% del Senato, all’attuale 19.46% e 20.32%! Il tutto facilitato da una sinistra che per la miopia politica di una classe dirigente terrorizzata dal cambiamento, ha fatto di tutto per perdere. Pensiamo soltanto all’ipotesi di una candidatura Renzi e agli effetti che avrebbe portato sul nostro elettorato! Eleggiamo 1 deputato e 1 senatore, lo stesso risultato che raccoglie la listarella di Monti con un premier dipinto da tutti, a ragione, come un affamatore di popolo al soldo dei poteri forti! Colpa di una legge elettorale assurda, direte voi – vero - peccato che porta il nostro nome e che dopo averla definita una porcata non siamo riusciti a cambiarla nonostante l’impegno preso mentre sostenevamo il governo Monti. Non era nostro interesse cambiarla, era abbastanza scontato l’esito elettorale e questa situazione trasforma la nostra sconfitta in una sorta di pareggio  – vero – peccato  che ci va di mezzo la governabilità di un Paese nel quale chiudono 1000 aziende al giorno! E sui territori? Se non siamo riusciti nemmeno a spiegare per tempo quello che stava accadendo con la scissione Fratelli d’Italia, come potevamo pensare di contenere l’emorragia di consensi? Liste poco competitive sui nostri territori? Prolungato e colpevole immobilismo sull’attività politica locale? Nomine improvvisate di coordinatori comunali fatte in fretta e furia e non condivise con la base? Tardivo coinvolgimento dei nostri militanti? Mancanza di motivazioni? Forse…ma è tempo di ricominciare da zero! Dalle riunioni e dalle assemblee cittadine extra-campagna elettorale! Durante questo periodo gli account facebook, twitter dei politici umbri sono stati sempre super attivi, con commenti, analisi, appuntamenti che a loro volta richiamavano ulteriori post e dibattiti on line tra i lettori. Adesso che la propaganda elettorale è finita sarebbe inammissibile chiudersi dentro le sacre stanze! Noi non ci stiamo a farci scippare il primato dell’entusiasmo giovanile del cambiamento dai grillini! Noi non ci stiamo a farci dipingere come morti viventi del PD +L!  Noi vogliamo sfidare i grillini sui fatti, sulle riforme, sulle competenze, sulla passione politica! L’Umbria e Spoleto sono esempio di malgoverno e da qui vogliamo ricominciare! Se la linea del partito a livello nazionale sembra talvolta titubante, siamo pronti a costruire il cambiamento sui territori, siamo pronti a dare l’esempio, non abbiamo paura dell’antipolitica perché sappiamo cosa sia la politica. Nonostante tutto abbiamo voglia di ripartire, da Spoleto, dalla Provincia, dall’Umbria e abbiamo bisogno di guardarci in faccia e capire chi è con noi! Abbiamo lavorato e costruito una comunità, non abbiamo voglia di disperderla per mancanza di entusiasmo! Incontriamoci, confrontiamoci e ricominciamo da qui…perché dopo tanti anni di militanza e passione, non ci sarà nessun grillino che viene a casa nostra ad insegnarci come si fa politica!"

giovedì 4 aprile 2013

Il problema non è il Ponte delle Torri!

Lontano da possibili strumentalizzazioni, nei confronti di vicende più o meno recenti, lontani dal voler utilizzare queste per scopi di visibilità mediatica, abbiamo convenuto di porre all'attenzione dei cittadini uno dei maggiori problemi che affliggono la nostra società, oggi più che mai caratterizzato dal voler risolvere le difficoltà della vita ponendo fine alla propria esistenza. La comunità spoletina è da decenni spettatrice passiva di tali gesti estremi compiuti dal Ponte delle Torri, non sono mancate negli anni soluzioni più o meno bizzarre per risolvere il problema, tra le tante quella della chiusura del monumento o quella della installazione di reti protettive. Si è sempre scelta la via più facile da perseguire credendo di risolvere la questione a valle quando invece secondo noi si deve agire a monte del problema, implementando le strutture esistenti messe a disposizione dei cittadini in difficoltà, intervenendo proprio nell'ambito sociologico, per evitare che tali gesti estremi vengano ancora posti in essere. E' giunto il momento di fare un po' di autocritica, in merito alla situazione che oggigiorno la società presenta davanti ai giovani e meno giovani, una società sempre più secolarizzata nella quale i valori della famiglia, della solidarietà e del rispetto del prossimo lasciano il posto ad un becero e vuoto individualismo, che comporta una corsa sfrenata alla autoaffermazione personale a tutti i costi, isolando chi si presenta come "diverso". Si deve intervenire soprattutto nei confronti dei giovani e degli adolescenti, oramai obbligati ad aderire a standard comportamentali precostituiti imposti indirettamente dai media, dove chi non si adegua viene emarginato accusato di essere uno "sfigato".  Uniformarsi a modelli comportamentali ritenuti giusti dai "più forti", fare ciò che dicono i mass media, porta inevitabilmente ad un decadimento morale nei soggetti piu fragili, che non riuscendo ad adeguarsi alla massa, sono risucchiati nel vortice della inadeguatezza e del successivo isolamento. Dobbiamo prevenire il compimento di questi gesti, attraverso il potenziamento delle strutture sociali preposte, allargando la fruibilità di tali servizi assistenziali soprattutto nelle scuole, dove la formazione della coscienza negli adolescenti è in pieno sviluppo. Affermare dunque come si è fatto, che il problema sia la messa in sicurezza del ponte delle Torri non farebbe di certo diminuire il numero dei suicidi, farebbe solo cambiare il metodo di esecuzione!

giovedì 28 marzo 2013

Liberate i nostri Marò!

Dire che la situazione cui continuano ad essere sottoposti i NOSTRI MARO’ o meglio i DIFENSORI DELLO STATO ITALIANO, sia aberrante è poca cosa. E’ un anno che il governo dei tecnici, che di tecnica ahimè hanno dimostrato di non averne per niente, sta portando avanti una trattativa di sudditanza a favore dello Stato Indiano, dapprima con il pagamento di un indennizzo ammontante a dieci milioni di rupie ciascuno, ossia centoquarantasei mila euro, ai familiari delle due vittime indiane uccisi ingiustamente, dal momento che, a quanto dicono le autorità indiane, non si trattava di pirati ma di semplici pescatori, (come se la prova di ciò non fosse una provatio diabolica!), successivamente depositando una cauzione per il rientro temporaneo di MASSIMILIANO LATORRE E SALVATORE GIRONE, per le festività natalizie, e da ultimo, proprio quando sembrava che le autorità Italiane volevano porre fine, giustamente, a tale stato di cose, rifiutandosi di far rientrare in India i due fucilieri, rimpatriati a seguito delle elezioni politiche scorse, la chiara cessione al volere dello Stato indiano, che nel frattempo aveva iniziato un gioco-forza con lo Stato Italiano, invitando il console a non lasciare il loro territorio. Negli ultimi giorni, questo teatrino, oltre ad aver ricevuto pareri negativi o meglio condanne espresse, in merito al dilungamento di tale trattativa infruttuosa, da solo una parte politica, perché l’altra forse troppo occupata a corteggiare i “nuovi politici”, o semplicemente perché la prima è detentrice di antichi e saldi valori quale l’amore e la difesa della Patria ergo dei suoi difensori, ha visto le dimissioni del Ministro degli Esteri Giulio Terzi a seguito del suo disaccordo con il rimandare in India i due Marò, sostenendo che essendo la sua voce rimasta inascoltata, non poteva più far parte di questo governo uscente, dato che “la decisione di far restare in Italia i due fucilieri, aveva un solido fondamento giuridico e politico” (cit.). Ma fin da subito il premier Monti ha tenuto a precisare, che le autorità indiane si sono obbligate, attraverso un atto scritto, a non applicare la pena di morte, come se ciò andasse a giustificare la sottomissione alla linea dura adottata dall’India. Credo che sia doveroso precisare che le accuse formulate dal tribunale del Kerala, presumo non note ai più, non c’è solo omicidio e tentato omicidio, ma anche associazione a delinquere il che equivale ad affermare che la Marina Militare Italiana sia una cosca mafiosa e i due fucilieri dei gangster a piede libero; inoltre per il giudice indiano Latorre e Girone non obbedivano agli ordini del comandante della petroliera Enrica Lexie, in quanto quest’ultimo non ha mai dato l’ordine di sparare, quindi per l’India i nostri Marò sono due banditi con il grilletto facile! Tralasciando poi tutte le disquisizioni riguardanti la giurisdizione di competenza, dove il giudice Gopinathan ha respinto il ricorso italiano, adducendo che la giurisdizione del caso spetta allo Stato Indiano dal momento che una setenza del 1981 “impone allo Stato di intervenire fino al limite della Zona di interesse economico (200 miglia nautiche) se il passaggio di una nave privata crea problemi gravi alla sua sicurezza”. Di fatto l’India si arroga il diritto di applicare le sue leggi in alto mare fuori dalle acque costiere (12 miglia) e dalle acque contigue (tra 12 e 24 miglia dalla costa), con un’aperta violazione al diritto internazionale simile a quella attuata negli anni ’80 dalla Libia di Gheddafi sulle acque del Golfo della Sirte, che all’epoca provocò una pesante ritorsione militare statunitense. Questo non vuole essere un incitamento ad un possibile attacco militare, ma solo una esortazione a prendere una posizione netta di difesa dei due nostri fucilieri, anche perché tutto ciò è un insulto non solo al nostro ordinamento giuridico, culla della tradizione di civil law, ma soprattutto alla NOSTRA AMATA PATRIA. Non vogliamo pensare che lo splendore raggiunto durante l’impero Romano sia solo un flebile ricordo, ma anzi vogliamo essere testimoni di una RINASCITA POLITICA E CULTURALE del nostro amato Paese!

lunedì 25 marzo 2013

Atti di vandalismo sui muri del nostro centro storico

Una vile provocazione avvenuta a Spoleto, nella indifferenza purtroppo delle Istituzioni, a cavallo del voto del 24 febbraio u.s. I soliti personaggi, nel loro vagabondare notturno, hanno imbrattato diverse vie della città, con scritte a vernice spray, fomentando l’anarchia, minacciando magistrati e incitando alla rivolta armata. Le scritte, dopo 30 giorni si trovano ancora li. Vorremmo sapere se il Comune di Spoleto ha intenzione di ripulire la città, dove da anni campeggiano scritte contro le Forze dell’Ordine e inneggianti a questo o a quel personaggio dell’anarchia. Infine, ma non meno importante, la deturpazione della vecchia targa del Movimento Sociale Italiano che si trova in Via Monterone dal 1987, dopo essere stata in Corso Mazzini (ora Via W.Tobagi) dal 1948 sino al 1987. Speriamo che l’Amministrazione Comunale si faccia presto carico del problema e che qualche anima volenterosa del Consiglio comunale voglia presentare un interrogazione in merito.




lunedì 11 marzo 2013

Elezioni politiche 2013: il commento e l'analisi del voto

Al Coordinatore Regionale PdL
On. Rocco Girlanda

Al Vice-Coordinatore Regionale PdL
On. Pietro Laffranco

Al Coordinatore Provinciale PdL
Massimo Monni


Carissimi,

passato il momento elettorale e le dichiarazioni di rito su stampa e televisioni tese a ridimensionare la sconfitta, puntando l’attenzione sull’effettiva straordinaria rimonta che ci ha visto protagonisti, riteniamo che sia opportuno chiedere un dibattito interno, lontano da orecchie indiscrete, che apra una seria riflessione di autocritica. Siamo bravissimi a sottolineare come, in appena 30 giorni di campagna elettorale, il Presidente Berlusconi sia riuscito a resuscitare un Partito ormai dato per morto sia nel comune sentire che nei sondaggi, siamo però molto meno bravi a cercare di capire il perché di un crollo simile che ci ha costretti ad una estenuante campagna di inseguimento!
Possiamo certamente addossare le colpe di una tale perdita di consensi al tradimento di Fini, ai capricci della Lega, ai partitini, al fatto che il Presidente del Consiglio non ha concretamente poteri in seno al Consiglio dei Ministri, all’assurdità di un sistema bicamerale che impone tempi lunghissimi nell’approvazione di una legge, ai pm comunisti che impugnano i provvedimenti del Governo, alla Corte Costituzionale nominata per 2/3 dalla sinistra che sistematicamente va contro l’esecutivo, ad ipotesi di complottismo internazionale ed europeo, alla speculazione dei mercati, alla crisi ecc… ecc…; ma lontani dal clamore delle telecamere, forse è il caso di guardarci allo specchio e chiederci dove abbiamo sbagliato!
Se nella sola città di Spoleto, passiamo dal 36.91% della Camera e dal 37.15% del Senato nel 2008, per arrivare rispettivamente all’attuale 21.33% della Camera e al 22.08% del Senato, forse occorre ammettere che qualcosa è andato storto! Il dato regionale è anche peggiore: dal 34.48% della Camera e dal 35.15% del Senato, all’attuale 19.46% e 20.32%! Il tutto facilitato da una sinistra che per la miopia politica di una classe dirigente terrorizzata dal cambiamento, ha fatto di tutto per perdere. Pensiamo soltanto all’ipotesi di una candidatura Renzi e agli effetti che avrebbe portato sul nostro elettorato! Eleggiamo 1 deputato e 1 senatore, lo stesso risultato che raccoglie la listarella di Monti con un premier dipinto da tutti, a ragione, come un affamatore di popolo al soldo dei poteri forti! Colpa di una legge elettorale assurda, direte voi – vero - peccato che porta il nostro nome e che dopo averla definita una porcata non siamo riusciti a cambiarla nonostante l’impegno preso mentre sostenevamo il governo Monti. Non era nostro interesse cambiarla, era abbastanza scontato l’esito elettorale e questa situazione trasforma la nostra sconfitta in una sorta di pareggio  – vero – peccato  che ci va di mezzo la governabilità di un Paese nel quale chiudono 1000 aziende al giorno!
Gli elettori non hanno capito la strategia – vero – però intanto perdiamo 15 punti, l’Italia è alla deriva e siamo in balia di un ex comico con una compagine di dilettanti allo sbaraglio!
Cosa andiamo a raccontare ai nostri iscritti, amici, simpatizzanti che non trovano lo straccio di un lavoro pur avendo lauree e master? Che sono “choosy” alla Fornero o che non hanno capito la strategia politica?
E sui territori? Se non siamo riusciti nemmeno a spiegare per tempo quello che stava accadendo con la scissione Fratelli d’Italia, come potevamo pensare di contenere l’emorragia di consensi?
Liste poco competitive sui nostri territori? Prolungato e colpevole immobilismo sull’attività politica locale? Nomine improvvisate di coordinatori comunali fatte in fretta e furia e non condivise con la base? Tardivo coinvolgimento dei nostri militanti? Mancanza di motivazioni? Forse…ma è tempo di ricominciare da zero! Dalle riunioni e dalle assemblee cittadine extra-campagna elettorale!
Durante questo periodo gli account facebook, twitter dei politici umbri sono stati sempre super attivi, con commenti, analisi, appuntamenti che a loro volta richiamavano ulteriori post e dibattiti on line tra i lettori. Adesso che la propaganda elettorale è finita sarebbe inammissibile chiudersi dentro le sacre stanze!
Noi non ci stiamo a farci scippare il primato dell’entusiasmo giovanile del cambiamento dai grillini! Noi non ci stiamo a farci dipingere come morti viventi del PD +L!  Noi vogliamo sfidare i grillini sui fatti, sulle riforme, sulle competenze, sulla passione politica!
L’Umbria e Spoleto sono esempio di malgoverno e da qui vogliamo ricominciare!
Se la linea del partito a livello nazionale sembra talvolta titubante, siamo pronti a costruire il cambiamento sui territori, siamo pronti a dare l’esempio, non abbiamo paura dell’antipolitica perché sappiamo cosa sia la politica. Nonostante tutto abbiamo voglia di ripartire, da Spoleto, dalla Provincia, dall’Umbria e abbiamo bisogno di guardarci in faccia e capire chi è con noi! Abbiamo lavorato e costruito una comunità, non abbiamo voglia di disperderla per mancanza di entusiasmo!
Incontriamoci, confrontiamoci e ricominciamo da qui…perché dopo tanti anni di militanza e passione, non ci sarà nessun grillino che viene a casa nostra ad insegnarci come si fa politica!
Vi aspettiamo.

mercoledì 13 febbraio 2013

Bps/Scs: Nota della Giovane Italia di Spoleto

Questo ennesimo scandalo che ha colpito la Banca Popolare di Spoleto è motivo di grande e diffusa preoccupazione. In attesa che venga fatta piena luce sulla vicenda, auspichiamo che i commissari nominati sappiano evitare gravi ripercussioni per il nostro territorio sia per quanto riguarda l’aspetto del credito alle imprese – di cui oggi hanno particolarmente bisogno per fronteggiare la crisi, sia per salvaguardare i livelli occupazionali interessati. Sarebbe paradossale che a fare le spese di tutta questa vicenda fossero la Città e i cittadini di Spoleto.