giovedì 30 ottobre 2008

Giorno della Libertà – Manifestazione a Milano Sabato 8 Novembre

Carissimi,

in occasione del 19esimo anniversario del 9 Novembre anche quest’anno Azione Giovani si mobiliterà per ricordare questa data.

La manifestazione di Milano, città che ormai da anni ospita le nostre iniziative nazionali per il 9 Novembre, si svolgerà SABATO 8 NOVEMBRE e avrà per titolo “OLTRE OGNI MURO – La nostra identità per costruire il futuro”.

Il concentramento è previsto per le ore 15 in Piazza Affari. Il corteo si snoderà per le vie del centro per concludersi in Piazza San Babila dove procederemo all’abbattimento del tradizionale muro e agli interventi conclusivi, con la partecipazione dei Ministri Giulio Tremonti e Ignazio La Russa.

La manifestazione si articolerà principalmente su tre temi: la condanna di ogni residuo totalitarismo tardo-comunista che annulla i diritti umani e le identità dei popoli (è pur sempre il 9 Novembre!); la critica al mercatismo e alle degenerazioni di una globalizzazione senza controllo e l’auspicio di un’Europa finalmente autorevole; la rivolta contro gli ostacoli che impediscono alla nostra generazione di avere uno spazio dignitoso all’interno della società italiana, a partire dalla casta di baroni e professori sessantottini che ci stanno rubando il futuro. Sono tre muri che ci opprimono e che simbolicamente abbatteremo.

Nei prossimi giorni riceverete una circolare più dettagliata per quanto riguarda la logistica (spostamenti, eventuali rimborsi, indicazioni stradali).
E’ importante fin d’ora mobilitarsi per assicurare la massima presenza, in particolare dalle regioni del centro-nord.

E’ indispensabile essere in tanti, per continuare a dimostrare che esiste una gioventù non omologata che si nutre di valori, identità e volontà di vittoria e che saprà essere protagonista del cambiamento.

Giorgia Meloni Presidente AG

mercoledì 29 ottobre 2008

Basta con le buffonate!!!

di Rocco Russo, Responsabile Azione Universitaria PG

La situazione nelle nostre università è paradossale. Studenti e professori protestano contro una riforma che non esiste; il ministro, preoccupato dalle proteste, non si decide a spiegare quel che intende fare per riformare l'università. L'unica certezza è che nei prossimi mesi si svolgeranno nuovi concorsi per 2.000 posti di ricercatore e 4.000 posti di professore ordinario e associato, ai quali seguiranno, entro breve, altri 1.000 posti di ricercatore. In tutto 7.000 posti, più del dieci per cento dei docenti oggi di ruolo.
I 4.000 posti di professore saranno semplicemente promozioni di persone che sono dentro l'università. Le promozioni avverranno secondo le vecchie regole, cioè con concorsi finti. E' assolutamente inutile che un giovane ricercatore che consegue il dottorato a Chicago o a Heidelberg faccia domanda: di ciascun concorso già si conosce il vincitore. I 3.000 concorsi per ricercatore assicureranno un posto a vita ad altrettanti dottorandi che lamentano la loro condizione di precari. In tutte le università del mondo ad un certo punto si ottiene un posto a vita, ma ciò avviene solo dopo aver dimostrato ripetutamente di saper conseguire risultati nella ricerca.
Qui invece si chiede la stabilizzazione per decreto senza neppure che sia necessario aver conseguito il dottorato. Il ministro ha ereditato questi concorsi dal suo predecessore e non pare aver la forza per cambiarli e assegnare i posti secondo criteri di merito piuttosto che di fedeltà. Gli studenti ignorano tutto ciò e sembrano non capire l'importanza di meccanismi di selezione rigorosi, in assenza dei quali le università che frequentano vendono favole. In quanto ai professori, buoni, buoni, zitti, zitti. Se questi concorsi andranno in porto ogni discussione sulla riforma dell'università sarà d'ora in poi vana: per dieci anni non ci sarà più posto per nessuno e ai nostri studenti migliori non rimarrà altra via che l'emigrazione.
La legge finanziaria dispone un taglio ai fondi all'università che è significativo, ma non drammatico: in media il 3% l'anno (1,4 miliardi in 5 anni su una spesa complessiva di circa 10 miliardi l'anno). Si parte da tagli quasi nulli nel 2009, mentre poi le riduzioni diverranno via via crescenti per raggiungere la media del 3% nell' arco di un quinquennio. Il taglio non è terribile, anche considerando che la stessa Conferenza dei rettori ammette che in Italia la spesa per studente è più alta che in Francia e in Gran Bretagna. Comunque reperire risorse è sempre possibile: ad esempio, si potrebbero cancellare le regole sull' età di pensionamento approvate dal governo Prodi, ritornare alla legge Maroni e investire i denari così risparmiati nella ricerca e nell'università. Né mi parrebbe osceno far pagare tasse universitarie più elevate alle famiglie ricche e usare il ricavo in parte per compensare i tagli, in parte per finanziare borse di studio per i più poveri.
Come spiega Roberto Perotti in un libro che chiunque si occupa dell'università dovrebbe leggere («L'università truccata», Einaudi, 2008) tasse uguali per tutti sono un modo per trasferire reddito dai poveri ai ricchi. I dati dell'indagine sulle famiglie della Banca d'Italia, citati da Perotti, mostrano che il 24% degli studenti universitari proviene dal 20% più ricco delle famiglie; solo l'8% proviene dal 20% più povero. Nel Sud la disparità è ancora più ampia: 28% contro 4%. Il ministro Gelmini afferma che il suo modello è Barack Obama: forse il ministro non sa quanto costa a una famiglia americana mandare il figlio in una buona università. In una delle migliori, il Massachusetts Institute of Technology, la frequenza costa 50.100 dollari l'anno (40.000 euro), ma il 64% degli studenti che frequentano il primo livello di laurea riceve una borsa di studio.
….PRIMA DI PROTESTARE MEGLIO INFORMARSI….

martedì 28 ottobre 2008

Azione Giovani Spoleto sulla Riforma Gelmini

Azione Giovani sulla Riforma Gelmini: Attenzione alle facili strumentalizzazioni!!
Valutare con spirito critico e libero i temi della protesta

I Circoli di Azione Giovani di Spoleto intervengono sulla questione della protesta studentesca denunciando il serio pericolo di facili strumentalizzazioni da parte della politica di un mondo studentesco spesso e volentieri non preparato sui temi della Riforma.
E’ di tutta evidenza che il mondo della scuola, come anche quello dell’Università, non è attualmente all’altezza del compito formativo, tanto da licenziare studenti che non hanno acquisito una preparazione che consenta loro di essere competitivi nell’ambiente lavorativo ormai globalizzato.
Qualunque Governo che nel corso degli ultimi 15 anni si è posto l’obbiettivo della Riforma scolastica si è limitato a sterili operazioni di facciata, senza minimamente incidere sul processo educativo e sull’offerta formativa che un corso di studi, degno di questo nome, deve saper offrire: dai banchi delle elementari fino alle classi universitarie.
Per la prima volta un Governo ha scelto di riformare l’ambiente scolastico partendo dai cicli inferiori fino alle Facoltà universitarie.
Se è vero che il personale scolastico è addirittura in numero superiore a quello dei carabinieri, è di tutta evidenza che vi è qualche anomalia nel sistema.
Se è vero che spesso e volentieri le Università, pur godendo di ingenti risorse derivanti dallo Stato e dalla tassazione sugli studenti, non riescono a garantire percorsi formativi all’altezza dei tempi nè investimenti credibili nel campo della ricerca, è evidente che il settore va completamente riformato.
Occorre evidentemente spezzare quel meccanismo perverso che attribuisce ai baronati universitari il potere di gestione all’interno degli Atenei, basti pensare che nel 2001 i Corsi di Laurea erano 2.444 oggi sono addirittura 5.500, il che significa nuove cattedre, nuovi docenti, senza che vi siano esigenze formative a giustificazione di tali scelte.
Scuola ed Università non possono essere un carrierificio nè uno strumento per contrastare la crisi occupazionale del Paese: l’istruzione deve poter contare sul numero di insegnanti che realmente occorre e non può, come avviene da anni ormai, modellare le proprie esigenze sulla base del numero degli aspiranti docenti.
Occorre che scuola ed università recuperino il ruolo che compete loro nel campo della formazione, della preparazione professionale, della ricerca e della cultura.
Facciamo appello agli studenti spoletini che in queste ore stanno occupando gli Istituti, affinchè non si lascino strumentalizzare con battaglie politiche fatte con l’unico scopo di preservare interessi di categoria che nulla hanno a che vedere con le reali esigenze della scuola.
Li invitiamo quindi ad approfondire lo studio del Decreto Gelmini ed a riconsiderare con spirito critico e soprattutto libero i temi della protesta.

Decreto Gelmini

Cari amici,
in queste ultime settimane molto - e spesso a sproposito - si è parlato
di scuola e università a seguito del Decreto Gelmini.
Per fare un po' di chiarezza, anche perchè è evidente l'intenzione
della sinistra di fare demagogia sul tema, vi inoltro un breve documento
messo a disposizione dal PdL che spero potrà esservi utile.

Andrea Panfili


SCUOLA

TEMPO PIENO
Con l’introduzione del maestro unico e l’eliminazione delle compresenze si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno.


- In 5 anni ci saranno 5.750 classi in più con il tempo pieno.Con la media di 21 alunni per classe, in cinque anni 82.950 alunni in più avranno il tempo pieno.
ANNO Aumento numero classicon il tempo pieno Aumento numero alunnicon il tempo pieno
2009-2010 2.350 49.350
2010-2011 2.750 57.750
2011-2012 3.150 66.150
2012-2013 3.550 74.550
2013-2014 3.950 82.950


- La sinistra dice che nelle scuole elementari verrà abolito o diminuito il tempo pieno. È assolutamente falso.

- È vero invece che con il maestro prevalente e l’eliminazione delle compresenze (cioè due insegnanti per una stessa ora di lezione) ci saranno più maestri per aumentare il tempo pieno.
- Quindi: già dal 2009-2010, 49.350 ragazzi in più usufruiranno del tempo pieno.

- In cinque anni 3.950 classi avranno il tempo pieno.


NUMERO DEGLI ALUNNI

- Dice la sinistra: gli alunni saranno 30 per classe. Assolutamente falso.

- Gli alunni saranno in media 18 per classe e potranno arrivare al massimo a 26 per classe.


MAESTRO UNICO

- La sinistra afferma che con il maestro prevalente non sarà più approfondito l’inglese e diminuirà la qualità dell’insegnamento.

- Invece la realtà è che al maestro prevalente saranno affiancati un insegnante di inglese e uno di religione.

- E per di più occorre osservare che in tutti i Paesi d’Europa esiste il maestro prevalente.

- L’anomalia dei tre maestri è solo italiana.

- E quando fu introdotta, la sinistra si schierò con la stessa veemenza di oggi per impedire la riforma dei tre insegnanti.


INGLESE
Lo studio delle lingue alle elementari non subisce alcuna variazione


ATTUALE PREVISTO

1 ora – I elementare Nessuna variazione
2 ore – II elementare Nessuna variazione
3 ore – III IV V elementare Nessuna variazione


- Alle medie lo studio delle lingue, se richiesto dalle famiglie, sarà potenziato a 5 ore settimanali 3 ore di inglese + 2 ore di una seconda lingua comunitaria sostituita dall’inglese se richiesto dalle famiglie



RAZIONALIZZAZIONE DEL PERSONALE

- Verranno licenziati 87.000 insegnanti: falso!

- Non ci sarà nessun licenziamento. Si razionalizza il numero degli insegnanti rispetto al fabbisogno, non assumendone ulteriori.

- È vero invece che in Italia c’è un docente ogni 9 alunni, in Europa uno ogni 13.

- È vero anche che in Italia nella scuola ci sono 1 milione e 350.000 dipendenti e sono troppi.


INSEGNANTI DI SOSTEGNO

- La sinistra afferma che diminuiscono gli insegnanti per i diversamente abili.

- Al contrario, la realtà è che gli insegnanti di sostegno sono oggi 93.000 e rimarranno 93.000 anche in futuro.


SCUOLE DI MONTAGNA

La sinistra dice

Chiuderanno le scuole di montagna: falso!


- Perché nessuna scuola sarà chiusa. Sarà invece unificato il personale amministrativo con un unico preside e un unico segretario per due scuole vicine (come previsto precedentemente dal governo di centrosinistra)


VOTO DI CONDOTTA

La sinistra dice

Si viene bocciati con il 7 in condotta: falso!

- Vero: solo in casi assolutamente gravi (come il teppismo, il bullismo, la violenza all’interno della stessa scuola) si può essere bocciati con il 5 in condotta, ma perché questo possa essere possibile ci dovrà essere il consenso e il via libera del consiglio di istituto e di quello di classe.

L’UNIVERSITÁ ITALIANA

QUELLO CHE LA SINISTRA NON DICE


- L’università italiana produce meno laureati del Cile

- Non c’è un’università italiana tra le migliori 150 del mondo

- Ci sono 37 corsi di laurea con 1 solo studente

- 327 facoltà non superano i 15 iscritti

- Ci sono 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni

- Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze dei ragazzi, aumentando la spesa in maniera inaccettabile

- 94 università più 320 sedi distaccate in posti non strategici

- In Italia abbiamo 5500 corsi di laurea, in Europa la metà

- 170.000 materie insegnate rispetto alle 90.000 della media europea

- Nel 2001 i corsi di laurea erano 2444, oggi 5500

- Negli ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi sono stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro

- I ragazzi sono sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre


NESSUNA TRASPARENZA NEI BILANCI

La sinistra non dice che

- L’università italiana è ridotta malissimo e non c’è trasparenza nei bilanci

- Il Governo al contrario vuole conoscere tutti i bilanci delle università e avviare controlli in 5 di queste con buchi in bilancio (Siena, Firenze, Pisa, Camerino, Urbino).

- I bilanci devono essere comprensibili e pubblicati su internet


UNA PROTESTA SOLO POLITICA

- La protesta di questi ultimi giorni è una protesta politica che ha come obiettivo la lotta al governo Berlusconi, con la regia della sinistra e dei centri sociali

- Gli universitari bruciano in piazza un decreto che riguarda la scuola e non c’entra niente con l’università

- Tanto spazio mediatico a proteste che coinvolgono qualche migliaio di persone. Nessuno parla delle decine di migliaia di ragazzi che continuano a studiare a casa e a frequentare i corsi.

domenica 26 ottobre 2008

La scuola degli sprechi

Non so come la pensate sulla riforma della scuola, ma personalmente appoggio pienamente quello che il Governo e il Ministro dell'Istruzione stanno facendo. Questo articolo non l'ho scrivo per esprimere un mio dettagliato pensiero ma solo per elencare gli sprechi che oggi invadono le nostre Scuole e le nostre Università, per poi evidenziare le differenze che ci sono con altri paesi europei.
Il bilancio attuale del BUDGET COMPLESSIVO ANNUALE è di 42 miliardi di euro le SPESE PER IL PERSONALE (insegnanti, bidelli, amministrativi e dirigenti) è di 41,2 miliardi di euro (cioè il 97% del totale) e per chiudere 580,5 milioni di euro per le SPESE DI FUNZIONAMENTO.
Gli INSEGNANTI sono in 776.000 (numero complessivo tra titolari di cattedra e supplenti annuali) ne consegue che in Italia c'è ne 1 su 11 alunni, dati OCSE. A differenza di Germania 1 prof. su 18 alunni e di Francia e Inghilterra 1 prof. su 20 alunni. Per non parlare dei bidelli, 167.000 il numero complessio, in media 15,6 per ogni scuola ed 1 ogni 2,2 classi.
Passiamo all'Università, 94 è il NUMERO TOTALE, 320 le SEDI DISTACCATE(corsi di laurea pensate, con solo con 5 iscritti!!!), 13.232 i posti da prof. universitario associato o ordinario messi a concorso tra il 1999 e il 2006, 26.004 professori cui è stata riconosciuta l'idoneità nei concorsi stessi. Da sottolineare che il 98,3% dei casi i concorsi hanno concesso l'idoneità al professore senza che l'ateneo in cui lo stesso concorso si è svolto avesse il posto da assegnare.
Questi sono i dati della nostra Istruzione e sono anche i risultati di anni e anni di governo della gente che oggi protesta nella piazze!!!

Michele Leoni

venerdì 24 ottobre 2008

Finalmente ci siamo!!!

Da oggi Azione Giovani Spoleto ha il suo blog, un'opportunità di comunicare on-line tutte le iniziative e notizie politiche e non solo che il gruppo giovanile metterà in atto.