martedì 14 luglio 2009

Gianmarco Profili abbandona il gruppo consiliare.Panfili:"Spero che questo episodio non pregiudichi gli equilibri del partito"



Il giorno in cui si insedia la giunta Benedetti, fresca di idee e di propositi, giovane nell'età media e piuttosto "rosa" nel colore, il Pdl perde uno dei suoi pezzi migliori. E' anche questa la notizia del giorno, che toglie parzialmente spazio alla cerimonia d'insediamento del nuovo esecutivo e,persino, al fatto certo non apprezzabile che la prima seduta del nuovo consiglio si sia chiusa per mancanza di numero legale, complici evidentemente "altri impegni precedentemente presi" da parte di molti consiglieri della maggioranza, sullo stampo dell'era Brunini. Come a dire che le vecchie abitudini sono comunque dure a morire. Non bastano pochi mesi per cancellarle tutte. Ma torniamo a bomba.Oggi pomeriggio, durante la formazione dei gruppi consiliari, Gianmarco Profili ha preso la parola per annunciare la propria fuoriuscita dalla formazione del Pdl, e contestualmente l'entrata nel gruppo Misto del consiglio comunale, di cui al momento è l'unico componente nonché capogruppo.Si tratta indubbiamente di una perdita dura da incassare per il Popolo della libertà, che al momento rimane il gruppo consiliare di riferimento del centrodestra, ma con soli 5 consiglieri contro gli 8 della passata legislatura (sommando i 6 di Alleanza nazionale con i 2 di Forza Italia). Capogruppo del Pdl è Carlo Petrini, mentre a guidare il gruppo Rinnovamento per Loretoni è stato scelto Fabrizio Cardarelli.Nulla trapela, per il momento, circa i motivi che hanno spinto Profili a compiere una scelta senza dubbio sofferta e ponderata fino all'ultimo: sarà lo stesso consigliere comunale, visibilmente turbato in volto oggi pomeriggio, a chiarire con gli organi di informazione i retroscena della vicenda in una conferenza annunciata entro breve. Una storia, questa, che comunque - è inutile nasconderlo - ruota attorno al mancato riconoscimento dell'impegno profuso costantemente dal consigliere all'interno del gruppo del Pdl. Profili, come si ricorderà, è sempre stato uno degli esponenti d'opposizione più attivi nella passata legislatura, primo firmatario - molto spesso insieme a Gianluca Speranza - di una lunga serie di mozioni sui temi ambientale, sviluppo economico, politiche del lavoro ecc. Di sicuro quella di oggi non è stata una buona partenza per il centrodestra, che si presenta davanti ai prossimi cinque anni di opposizione ancor più disunito rispetto a 6 mesi fa.Presente oggi pomeriggio in consiglio comunale anche il consigliere provinciale Giampiero Panfili, il più votato di tutto il Pdl della Provincia di Perugia. Sue sono le prime parole in merito al "caso Profili": "Esprimo solidarietà e vicinanza umana nei confronti dell'amico e collega Profili, al quale non è stato riconosciuto il giusto merito per l'assiduo lavoro svolto costantemente negli ultimi 5 anni. Ritengo che meritasse un ruolo importante, ed anzi penso che sarebbe stata la persona più opportuna per rivestire il ruolo di capogruppo del Pdl, senza nulla togliere agli altri e tantomeno a chi è stato nominato capogruppo. Sarebbe stato per Gianmarco il giusto premio per cinque anni, quelli appena trascorsi nella precedente legislatura, durante i quali non si è mai tirato indietro, lavorando sempre su tutti i fronti. Spesso, a causa della mia assenza per impegni in consiglio provinciale, si è ulteriormente sacrificato nell'attività di consigliere d'opposizione, arrivando a spendere ancor più energie nel suo compito e, talvolta, a svolgere il ruolo di capogruppo al posto mio. Tutto ciò gli elettori lo hanno capito; auspicavo che lo capissero anche i colleghi. Così evidentemente non è stato".La disamina di Giampiero Panfili, come sempre decisa nei toni e nelle affermazioni rese, diviene ancora più schietta quando si va a parlare di futuro: "Sono sicuro che Profili lavorerà come ha sempre lavorato anche all'interno del gruppo Misto, con la solita umiltà e abnegazione. Spero che questo episodio - aggiunge Panfili - non possa rovinare quelli che sono gli equilibri del Popolo della libertà a livello provinciale, quantomeno. Quindi auguro a Gianmarco di lavorare tranquillamente e con impegno, come ha sempre fatto per il bene della città".In serata arrivano anche le prime parole dello steso Profili, protagonista suo malgrado di questa prima giornata politica. Il primo pensiero del capogruppo Misto è per la discutibile chiusura della seduta odierna, avvenuta appunto per mancanza di numero legale. "Il nuovo consiglio comunale non poteva cominciare peggio. Su richiesta del capogruppo del Pdl, la maggioranza ha fatto mancare il numero legale al momento di discutere sulle linee programmatiche. Devo dire che ero in possesso delle linee programmatiche della maggioranza già da tempo, e quindi ero in grado di discuterle. Tuttavia, visto che non tutti i colleghi erano a conoscenza del suddetto programma, ho chiesto come capogruppo di mettere a votazione la sospensione del consiglio comunale, per dare modo a tutti di documentarsi durante la pausa prima di proseguire i lavori". Poi il primo affondo di Profili, diretto contro i suoi ex colleghi di gruppo e - forse - di partito. "Brillantemente il capogruppo del Pdl ha chiesto la verifica del numero legale, contribuendo a farlo mancare insieme a tutto il suo gruppo, eccezion fatta per il consigliere Bernelli che ha risposto ‘presente' all'appello. Chiudere la prima seduta per mancanza di numero legale è scandaloso - prosegue Profili - oltreché inspiegabile e offensivo per la città. Personalmente, pur non condividendo il pensiero generale della giunta Benedetti, sono rimasto in aula insieme ad una decina di colleghi consiglieri di schieramenti diversi fra loro". A lume di naso, quella che si prospetta sarà una legislatura piuttosto travagliata: il rischio è quello di non capire bene chi fa opposizione e soprattutto contro chi...
da Spoletonline

sabato 4 luglio 2009

Giunta Provinciale fatta: Spoleto fuori. Panfili (Pdl) presidente della Commissione controllo e garanzia

La giunta provinciale è fatta, e Spoleto è tagliata fuori. Niente Brunini vicepresidente, niente Brunini assessore, niente Capitani e niente Zampa. Nessuno. Non è bastato, per la città del Festival, eleggere non uno bensì due consiglieri provinciali, fatto mai ricordato almeno negliultimi decenni di storia politica locale. Il nuovo presidente Marco Vinicio Guasticchi non ha ritenuto opportuno premiare il lavoro del Pd di Spoleto con un assessore. L'ultimo spoletino rimane quindi Alfredo Andreani, nominato in giunta prima della rottura con Brunini e con gli allora Democratici di Sinistra. Ma Spoleto ha anche eletto un terzo consigliere provinciale, sia pur tra le fila della minoranza: è Giampiero Panfili, vicepresidente uscente del consiglio provinciale, che con il suo 40,83% dei consensi è risultato il più votato in assoluto fra tutti i collegi provinciali di Perugia per il Pdl. L'esclusione di Spoleto dalla giunta, Panfili la vede così: "Credo che la città stia pagando la politica di conflitto con Perugia messa in atto, negli ultimi anni, dal centrosinistra di Spoleto con in testa l'ex sindaco Brunini. Non è possibile che la terza città più importante della provincia elegga due consiglieri di maggioranza e poi non trovi posto nell'esecutivo. Qualunque altro territorio avrebbe fatto le barricate pur di ottenere un assessore: qui nessuno ha detto nulla. Evidentemente i vertici del Pd di Spoleto, almeno in questo momento, non hanno potere contrattuale". Se non altro Spoleto sarà ben rappresentata in questa legislatura. "Non ho nessuna remora a collaborare con i due consiglieri eletti dal Pd - prosegue Panfili -, quando si tratta del bene di Spoleto per me non esistono maggioranza e opposizione. L'ho già detto a Zampa e Capitani, lo ribadisco ora. Certo, a livello politico si parte con il piede sbagliato, visto che Spoleto non avrà uomini in giunta. Eppure c'è Trevi, c'è Cannara... Ora, per quanto vorremo lavorare insieme e battere i pugni sul tavolo, il potere contrattuale di Spoleto sarà sempre minore rispetto agli altri territori".L'ultimo assessore provinciale che ha ricordato la città del Festival è stato Alfredo Andreani. "Non ero ancora in consiglio provinciale - ricorda Panfili - però ha lasciato a tutti noi un'ottima impressione. Durante la sua carica fecero diverse cose per Spoleto, c'era un rapporto diverso tra l'amministrazione provinciale e il nostro Comune. Tutto posso dire di Andreani tranne che non sia stato un buon assessore. Sparito lui, sparita Spoleto dalla Provincia. I rapporti si sono logorati, e ora ne paghiamo le conseguenze".Sarà forse una magra consolazione per la gente di Spoleto, ma per lo meno Panfili ha ottenuto - non senza puntare i piedi a Perugia - un incarico importante nel consiglio provinciale. "Non potevamo chiedere il capogruppo del Pdl perché già in consiglio comunale a Perugia è stato dato ad un ex anneista - dichiara - e quindi, per la logica degli equilibri, in Provincia spettava ad un ex esponente di Forza Italia. Però ho chiesto e ottenuto la presidenza della commissione controllo e garanzia, attraverso la quale potrò monitorare tutto l'operato della giunta Guasticchi".Insomma, Spoleto non ha assessori in Provincia, ma se non altro spoletino è il principale controllore di questo esecutivo...

da Spoletonline.com

venerdì 3 luglio 2009

DDL Sicurezza: punti chiave

La clandestinità diventa reato. Chi entra o soggiorna in maniera illegale in Italia commette il reato di immigrazione clandestina. La pena è un’ammenda da 5 a 10 mila euro. I clandestini sono sottoposti a processo davanti al Giudice di pace con espulsione per direttissima.
Centri di espulsione. I centri di permanenza temporanea (CPT) diventano centri di identificazione ed espulsione. La permanenza massima passa da 2 a 6 mesi.
Servizi pubblici off limits. Chi svolge la funzione di pubblico ufficiale ha l’obbligo di denuncia dei clandestini che si presentano agli sportelli.
Registrazione all’anagrafe. Il permesso di soggiorno diventa obbligatorio per qualsiasi atto: registrazione nuovi nati, matrimoni….etc.
Soggiorno a pagamento. Il permesso di soggiorno e l’acquisizione della cittadinanza italiana saranno a pagamento: da 80 a 200 euro.
Ronde per la sicurezza. Associazioni di cittadini potranno pattugliare il territorio e segnalare alle forze dell’ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Saranno iscritte in elenchi e dovranno essere formate prioritariamente da ex agenti.
Antimafia. Carcere duro per i reati di mafia è rinnovato non più ogni 2 anni, ma ogni 4. Tutti colloqui familiari saranno registrati. Escluse dagli appalti pubblici le imprese che abbiano omesso denunce di racket. Nei casi di infiltrazione mafiosa, lo sciogliemnto dei Comuni riguarderà anche gli organi amministrativi e tecnici.