giovedì 28 marzo 2013

Liberate i nostri Marò!

Dire che la situazione cui continuano ad essere sottoposti i NOSTRI MARO’ o meglio i DIFENSORI DELLO STATO ITALIANO, sia aberrante è poca cosa. E’ un anno che il governo dei tecnici, che di tecnica ahimè hanno dimostrato di non averne per niente, sta portando avanti una trattativa di sudditanza a favore dello Stato Indiano, dapprima con il pagamento di un indennizzo ammontante a dieci milioni di rupie ciascuno, ossia centoquarantasei mila euro, ai familiari delle due vittime indiane uccisi ingiustamente, dal momento che, a quanto dicono le autorità indiane, non si trattava di pirati ma di semplici pescatori, (come se la prova di ciò non fosse una provatio diabolica!), successivamente depositando una cauzione per il rientro temporaneo di MASSIMILIANO LATORRE E SALVATORE GIRONE, per le festività natalizie, e da ultimo, proprio quando sembrava che le autorità Italiane volevano porre fine, giustamente, a tale stato di cose, rifiutandosi di far rientrare in India i due fucilieri, rimpatriati a seguito delle elezioni politiche scorse, la chiara cessione al volere dello Stato indiano, che nel frattempo aveva iniziato un gioco-forza con lo Stato Italiano, invitando il console a non lasciare il loro territorio. Negli ultimi giorni, questo teatrino, oltre ad aver ricevuto pareri negativi o meglio condanne espresse, in merito al dilungamento di tale trattativa infruttuosa, da solo una parte politica, perché l’altra forse troppo occupata a corteggiare i “nuovi politici”, o semplicemente perché la prima è detentrice di antichi e saldi valori quale l’amore e la difesa della Patria ergo dei suoi difensori, ha visto le dimissioni del Ministro degli Esteri Giulio Terzi a seguito del suo disaccordo con il rimandare in India i due Marò, sostenendo che essendo la sua voce rimasta inascoltata, non poteva più far parte di questo governo uscente, dato che “la decisione di far restare in Italia i due fucilieri, aveva un solido fondamento giuridico e politico” (cit.). Ma fin da subito il premier Monti ha tenuto a precisare, che le autorità indiane si sono obbligate, attraverso un atto scritto, a non applicare la pena di morte, come se ciò andasse a giustificare la sottomissione alla linea dura adottata dall’India. Credo che sia doveroso precisare che le accuse formulate dal tribunale del Kerala, presumo non note ai più, non c’è solo omicidio e tentato omicidio, ma anche associazione a delinquere il che equivale ad affermare che la Marina Militare Italiana sia una cosca mafiosa e i due fucilieri dei gangster a piede libero; inoltre per il giudice indiano Latorre e Girone non obbedivano agli ordini del comandante della petroliera Enrica Lexie, in quanto quest’ultimo non ha mai dato l’ordine di sparare, quindi per l’India i nostri Marò sono due banditi con il grilletto facile! Tralasciando poi tutte le disquisizioni riguardanti la giurisdizione di competenza, dove il giudice Gopinathan ha respinto il ricorso italiano, adducendo che la giurisdizione del caso spetta allo Stato Indiano dal momento che una setenza del 1981 “impone allo Stato di intervenire fino al limite della Zona di interesse economico (200 miglia nautiche) se il passaggio di una nave privata crea problemi gravi alla sua sicurezza”. Di fatto l’India si arroga il diritto di applicare le sue leggi in alto mare fuori dalle acque costiere (12 miglia) e dalle acque contigue (tra 12 e 24 miglia dalla costa), con un’aperta violazione al diritto internazionale simile a quella attuata negli anni ’80 dalla Libia di Gheddafi sulle acque del Golfo della Sirte, che all’epoca provocò una pesante ritorsione militare statunitense. Questo non vuole essere un incitamento ad un possibile attacco militare, ma solo una esortazione a prendere una posizione netta di difesa dei due nostri fucilieri, anche perché tutto ciò è un insulto non solo al nostro ordinamento giuridico, culla della tradizione di civil law, ma soprattutto alla NOSTRA AMATA PATRIA. Non vogliamo pensare che lo splendore raggiunto durante l’impero Romano sia solo un flebile ricordo, ma anzi vogliamo essere testimoni di una RINASCITA POLITICA E CULTURALE del nostro amato Paese!

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