mercoledì 28 gennaio 2009

RISSA IN BORGO: INTERROGAZIONE URGENTE DEL GRUPPO CONSILIARE DI AN



"Sicurezza e monitoraggio non possono essere presi sotto gamba dalla Giunta Comunale".
Lo afferma Giampiero Panfili, Capogruppo.







Prima reazione istituzionale all'episodio di criminalità di Via dei Gesuiti della scorsa notte.
Il Gruppo consiliare di AN, interroga urgentemente il Sindaco su alcuni aspetti della sicurezza della via e dell'area in generale e sui provvedimenti futuri per garantire l'adeguato standard di sicurezza sia degli abitanti che dei semplici cittadini anche in altre aree della città
Ecco il testo integrale:


INTERROGAZIONE URGENTE

Oggetto: sistema di video-sorveglianza presso Corso Garibaldi.

Premesso che:
- la città di Spoleto, già da qualche anno, fa registrare preoccupanti episodi di criminalità e violenza, soprattutto nei quartieri del centro storico nei quali la situazione ha raggiunto soglie di esasperazione estremamente elevate;

- la stessa cittadinanza ha tentato, in più occasioni, di richiamare l'attenzione delle Istituzioni sulla vivibilità di tali quartieri, arrivando anche a presentare petizioni e raccolte di firme puntualmente non ascoltate dall'Amministrazione Comunale;

- già nel dicembre 2007, in occasione di un tentativo di stupro, il Capogruppo di Alleanza Nazionale, Giampiero Panfili aveva presentato una interrogazione per denunciare che il sistema di video-sorveglianza presente nella zona non risultava essere funzionante, ricevendo in risposta da parte di questa Giunta Comunale, l'assicurazione e l'impegno per una rapida risoluzione del problema e la dichiarazione che gli uffici tecnici erano già all'opera;

- già in quella sede, l'Amministrazione Comunale aveva inoltre assunto l'impegno di estendere detto sistema di video-sorveglianza anche nelle aree periferiche, coinvolgendo anche le zone industriali, ultimamente scenario di furti più o meno "eclatanti";

- il 24 gennaio 2009 si è registrato un nuovo episodio di violenza nello stesso quartiere e che, anche in questa circostanza le telecamere di Corso Garibaldi non erano funzionanti.

Considerato che:
- il problema della sicurezza e del monitoraggio del territorio sono elementi che non possono essere presi sotto gamba dalla Giunta Comunale;


- sotto un profilo squisitamente istituzionale, l'atteggiamento della Giunta Comunale svilisce il ruolo e la funzione degli stessi consiglieri nella misura in cui vengono date risposte ad atti ufficiali del Consiglio, nelle quali vengono presi impegni che puntualmente vengono disattesi.

Ritenendo gravissimo nel merito della vicenda, che l'Amministrazione Comunale affronti con tanta leggerezza la questione della sicurezza nel proprio territorio e, nel formalismo dei rapporti tra Giunta e Consiglio, il fatto che non venga dato effettivamente seguito agli impegni che vengono assunti in sede di pubblica seduta.

Nell'esprimere il più grande rammarico e sdegno per come la Giunta intrattiene rapporti istituzionali con il Consiglio Comunale, costantemente preso in giro e depauperato delle proprie attribuzioni attraverso un atteggiamento arrogante e superficiale, il sottoscritto Capogruppo di Alleanza Nazionale Giampiero Panfili e i Consiglieri comunali Giammaco Profili e Gianluca Speranza

INTERROGANO la S.V.
per la seconda volta e nella speranza di ottenere risposte effettive e non solo vuote dichiarazioni di intenti, per sapere:

- perché il sistema di video-sorveglianza non è attualmente attivo;
- in quali tempi si interverrà per risolvere il problema;
- in quali tempi e con quali modalità, anche se in palese ritardo, si intende procedere per dar seguito all'intento di potenziare dette misure di video-sorveglianza estendendole nelle zone periferiche.


Il Capogruppo di Alleanza Nazionale
Giampiero Panfili
I Consiglieri:
Giammarco Profili
Gianluca Speranza

martedì 27 gennaio 2009

VOGLIAMO PROVVEDIMENTI RISOLUTIVI PER IL PROBLEMA IMMIGRAZIONE E CRIMINALITA’.


A seguito dello stupro di un’ Italiana da parte di cinque extracomunitari, avvenuto la settimana scorsa, Azione Giovani di Spoleto vuole esprimere il proprio rammarico per quanto accaduto e soprattutto la propria rabbia per i provvedimenti non presi, che avrebbero potuto evitare, o almeno limitare, il perpetrarsi di tali efferati crimini.

La sicurezza dei cittadini e la lotta all’immigrazione clandestina sono da sempre due colonne portanti della nostra azione politica. Vogliamo far presente al Governo, che Azione Giovani vuole provvedimenti più duri e drastici per la risoluzione del problema.

Tra le nostre proposte, che invieremo a Roma:

• La chiusura di tutti i campi Rom e l’immediata espulsione dal territorio nazionale di tutti occupanti;

• Espulsione immediata di tutti i clandestini in arrivo, senza sovraffollamenti inutili dei centri di accoglienza;

• Aumento dei fondi alle Forze di Polizia, per garantire maggiore efficienza;

• Ergastolo per gli stupri più cruenti, senza sconti sulla pena;

• Maggiore impiego dell’Esercito nelle zone critiche delle grandi città.
Basta con le parole è il momento di proteggere i nostri figli, sorelle, madri, anziani da questo pericolo crescente e la risposta deve essere dura ed immediata.


mercoledì 21 gennaio 2009

ESTRADIZIONE BATTISTI: La Maggioranza non anticipa l’argomento ed AN abbandona l’aula

di Giampiero Panfili (*)
Nell’ultima seduta del Consiglio Provinciale di Perugia, a seguito della presentazione dell’ordine del giorno da parte del Vice Presidente del Consiglio Provinciale Giampiero Panfili avente ad oggetto l’estradizione del brigatista Cesare Battisti si è assistito all’ennesimo comportamento arrogante della maggioranza che ha preferito evitare la discussione nel merito.
L’intento con il quale era stato presentato il documento era quello di rivendicare il ruolo ed il prestigio della tradizione giuridica italiana e del nostro Paese in generale di fronte alle accuse mosse dal Governo brasiliano nei confronti dell’Italia colpevole, secondo questo, di non tutelare adeguatamente i principi e i diritti tipici di un sistema garantista. Punto sul quale si è assistito alla convergenza pressoché unanime di tutte le forze politiche presenti in Parlamento in occasione di un dibattito scaturito sullo stesso tema ma, ancora una volta, si evidenzia che le posizione politiche del centro sinistra a livello periferico risultano essere maggiormente radicali rispetto a quelle nazionali.
Le difficoltà che il centro sinistra perugino riscontra nell’affrontare certi temi, sono emblematiche di un atteggiamento evidentemente fazioso ed ambiguo, da una parte si vorrebbe dare l’idea di essere forze politiche moderne e progressiste, dall’altra però permangono ed emergono tendenze ancora radicali ed ancorate a vecchi schemi ideologici che invece si vorrebbero far credere superati e disconosciuti.
Non vogliamo credere che i Consiglieri del centro sinistra ritengano l’Italia un Paese giuridicamente arretrato nei suoi istituti posti a tutela delle persone e delle libertà, nè vogliamo pensare che il centro sinistra umbro ravvisi il pericolo di persecuzioni politiche nel nostro sistema giudiziario, tuttavia, quando ad essere in ballo sono i “compagni che sbagliano” si preferisce evitare pronunce nel merito.
La base della questione, in questo caso, non è affatto ideologica nè tantomeno politica, il Brasile nega l’estradizione di un nostro connazionale assassino conclamato con sentenza passata in giudicato. Non si capisce perché vi sia tanta ritrosia nel voler discutere ed approvare un documento che, nel ribadire la nostra Alta Tradizione giuridica esprime una simbolica condanna delle parole di chi ha trattato, e sta trattando l’Italia, come un Paese arretrato nel quale i diritti umani e politici sono in pericolo.

(*) Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Perugia

martedì 20 gennaio 2009

PANFILI (AN) PRESENTA UN ODG IN PROVINCIA SU VICENDA BATTISTI “INDIGNATI”



Di seguito il testo dell'OdG:


Al Presidente della Provincia di Perugia


Ordine del Giorno


Oggetto: Estradizione Cesare Battisti.


Premesso:

che la storia processuale di Cesare Battisti si è conclusa con una sentenza passata in giudicato con la quale viene riconosciuto colpevole di quattro omicidi, ricevendo una condanna all’ergastolo dalla Giustizia italiana;

che dopo l’arresto e la detenzione nel carcere italiano di Frosinone riesce ad evadere dalla struttura penitenziaria e a rifugiarsi prima in Francia e, in seguito al provvedimento che autorizzava la consegna alle Autorità Italiane, si rifugia in Brasile dove viene arrestato nel Marzo del 2007;

che, attualmente il Brasile si è opposto alla richiesta di estradizione da parte delle Autorità Italiane adducendo motivazioni legate al timore di una persecuzione politica che ha indotto il Governo Brasiliano a riconoscere lo status di rifugiato politico.

Valutato:

che l’Italia eccelle per garantismo e cultura giuridica e che, a maggior ragione, il pericolo di persecuzioni ideologiche anticomuniste non esiste al punto che si registrano spesso scandalose e vergognose iniziative tese a riconoscere dignità sociale e politica ad esperienze legate al terrorismo rosso degli anni di piombo (emblematici sono stati i casi di Silvia Baraldini, Nadia Lioce, Oreste Scalzone...);

che le dichiarazioni del Governo Brasiliano offendono in maniera pesante lo Stato Italiano, le nostre Istituzioni, la nostra millenaria tradizione giuridica e il nostro popolo.

Il Consiglio Provinciale di Perugia esprime indignazione per quanto accaduto e si augura che il Governo Brasiliano ritorni in fretta sui suoi passi chiedendo scusa alle Istituzioni Italiane e chiudendo in questo modo l’incidente diplomatico.



Perugia, 20 gennaio 2009



Il Consigliere Provinciale di Alleanza Nazionale
Giampiero Panfili

lunedì 19 gennaio 2009

Disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca

Nota sull’A.C. n. 1966-A, di conversione del D.L. 10 novembre 2008 n. 180

(Scheda Tecnica)
Il disegno di legge in esame dispone la conversione del D.L. 10 novembre 2008 n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca.
Si tratta di un provvedimento di grande importanza, che rappresenta una tappa significativa che si inserisce nel più ampio progetto di riforma dell’università italiana, da tempo attraversata da una crisi profonda.
Tale crisi, originata soprattutto da una cattiva gestione delle risorse, una scarsa trasparenza del reclutamento del personale docente e da una notevole sproporzione tra l’elevato numero di professori ordinari e associati e l’esiguo numero di giovani ricercatori, un sistema burocratico assai farraginoso ed un eccesso di spesa per gli stipendi del personale, ha reso urgente ed improcrastinabile un processo di risanamento e di rilancio dell'università italiana che, attraverso la valorizzazione del merito, deve garantire promozione sociale e rilancio della ricerca.
I deputati del gruppo parlamentare PDL, nel corso dell’esame in sede referente della Commissione Cultura, si sono espressi naturalmente in senso positivo sul provvedimento, in quanto lo stesso porta avanti un progetto di rinnovamento e rilancio dell’università italiana.
Il provvedimento si compone di cinque articoli.

L’articolo 1 reca disposizioni in materia di reclutamento nelle università e per gli enti di ricerca. In particolare il comma 1 prevede che le università statali che alla data del 31 dicembre di ogni anno, abbiano superato il livello massimo di spesa per il personale di ruolo – fissato al 90% dei trasferimenti statali sul fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) - non possono procedere all’indizione di procedure concorsuali e di valutazione comparativa, né all’assunzione di personale. Sono fatte salve, tuttavia, le assunzioni relative alle procedure concorsuali per ricercatore già concluse e a quelle che si stanno espletando.
Il comma 2 prevede che le università “non virtuose” siano escluse dalla ripartizione dei fondi relativi agli anni 2008-2009, previsti dall’art. 1, c. 650, della legge finanziaria 2007 per l’attuazione del piano straordinario di assunzione di ricercatori.
Il comma 3 eleva dal 20 al 50% per il personale che va in quiescienza il limite al turn-over nelle università, previsto dall’art. 66 del d.l. 112/2008. Ciascuna università destina tale quota per una parte non inferiore al 60% all’assunzione di ricercatori e per una parte non superiore al 10% all’assunzione di professori ordinari. Sono fatte salve le assunzioni di ricercatori previste in attuazione del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge finanziaria 2007. Conseguentemente, il FFO (Fondo per il finanziamento ordinario delle università) è integrato di 24 milioni di euro nel 2009, di 71 milioni di euro nel 2010, di 118 milioni di euro nel 2011 e di 141 milioni di euro dal 2012.
Il comma 4 modifica i criteri di composizione delle commissioni giudicatrici per le procedure di valutazione comparativa di professori universitari di prima e seconda fascia, della prima e della seconda sessione 2008. La nuova composizione prevede un professore ordinario, nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando e quattro professori ordinari, non appartenenti alla facoltà che ha richiesto il bando, sorteggiati in una lista di commissari eletti fra i professori ordinari appartenenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del medesimo bando, in numero triplo rispetto al numero dei commissari complessivamente necessari nella sessione.
Il comma 5 riguarda i nuovi meccanismi di composizione delle commissioni per il reclutamento di ricercatori universitari, che si applicano in attesa del riordino delle relative procedure e, comunque, fino al 31 dicembre 2009. Si prevede che queste commissioni siano composte da un professore ordinario o da un professore associato nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando e da due professori ordinari non appartenenti alla facoltà che ha richiesto il bando, sorteggiati in una lista di commissari eletti fra i professori ordinari appartenenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del medesimo bando, in numero triplo rispetto al numero dei commissari complessivamente necessari nella sessione.
Il comma 6 affida ad un decreto ministeriale di natura non regolamentare, la definizione delle modalità di svolgimento delle elezioni e delle modalità del sorteggio.
Il comma 6-bis, introdotto dal Senato, prevede una commissione a livello nazionale, composta da sette professori ordinari designati dal CUN nel proprio seno, chiamata a sovraintendere allo svolgimento delle operazioni di votazione e di sorteggio e a provvedere, nella prima adunanza, a certificare i meccanismi di sorteggio per la proclamazione degli eletti nelle commissioni.
Il comma 7 modifica i criteri di valutazione dei candidati nei concorsi per ricercatore banditi successivamente alla data di entrata in vigore del decreto, prevedendo che la valutazione stessa sia effettuata sulla base dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati.
Il comma 8 prevede la retroattività delle disposizioni di cui al comma 5 per le procedure per le quali non si sono ancora svolte le votazioni per la costituzione delle commissioni.
Il comma 8-bis, introdotto dal Senato, dispone in materia di elettorato attivo e passivo dei professori universitari, prevedendo che i professori universitari che non usufruiscono del periodo di prosecuzione del rapporto di lavoro di cui all’art. 16 del d.lgs. n. 503 del 1992
, conservano entrambi gli elettorati ai fini della costituzione delle commissioni di valutazione comparativa per posti di professore e ricercatore universitario, comunque non oltre il 1° novembre successivo al compimento del settantaduesimo anno di età.
Il comma 8-ter, introdotto dal Senato, prevede che le università possono fissare un nuovo termine di scadenza, non successivo al 31 gennaio 2009, per la presentazione delle domande di partecipazione alle procedure di valutazione comparativa di cui ai commi 4 e 5. Restano ferme tutte le prescrizioni del bando.
Il comma 9 esclude gli enti di ricerca dall’obbligo di ridurre la spesa per il personale non dirigenziale di almeno il 10%, prevista dall’art. 74 del d.l. 112/2008.

L’articolo 1-bis, introdotto dal Senato prevede che le università possono procedere alla copertura di posti di professore ordinario e associato e di ricercatore, mediante chiamata diretta di studiosi impegnati all’estero, da almeno un triennio, in attività di ricerca o insegnamento universitario, che ricoprano una posizione accademica equipollente in istituzioni universitarie estere e di studiosi che abbiano già svolto per chiamata diretta autorizzata dal MIUR, nell’ambito del Programma “Rientro dei cervelli”, un periodo di almeno 3 anni di ricerca e di docenza nelle università italiane e conseguito risultati scientifici congrui rispetto al posto per il quale ne viene proposta la chiamata.

L’articolo 2 prevede che, a decorrere dal 2009, una quota non inferiore al 7% del FFO (Fondo per il finanziamento ordinario delle università) e del fondo straordinario di cui all’art. 2, c. 428, della legge finanziaria 2008, destinata ad incrementarsi negli anni successivi, sia ripartita fra le università in base ai parametri qualitativi indicati.

L’articolo 3 reca misure di agevolazione per la garanzie del diritto allo studio universitario destinando per il 2009, una integrazione del fondo per il finanziamento dei progetti volti alla realizzazione di alloggi e residenze universitarie, di cui alla legge 338/2000, per un importo di 65 milioni di euro (comma 1) ed un incremento del fondo di intervento integrativo di cui all’art. 16 della legge 390/1991, per un importo di 135 milioni di euro, per garantire la concessione di borse di studio agli studenti capaci e meritevoli (comma 2).
Il comma 3 prevede che agli incrementi di cui ai c. 1 e 2 si fa fronte con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, relative alla programmazione per il periodo 2007-2013.
Il comma 3-bis, introdotto dal Senato, aumenta da 2 a 3 anni la durata del mandato dei componenti del Consiglio nazionale degli studenti universitari.

L’articolo 3-bis, introdotto dal Senato, prevede l’istituzione, nel 2009, di una Anagrafe nazionale nominativa dei professori ordinari e associati e dei ricercatori, contenente per ciascuno l’elenco delle pubblicazioni scientifiche prodotte.

L’articolo 3-ter, introdotto dal Senato, prevede che gli scatti biennali di cui agli artt. 36 e 38 del D.P.R. 382/1980, destinati a maturare a partire dal 1° gennaio 2011, siano disposti, previo accertamento da parte dell’autorità accademica della effettuazione, nel biennio precedente, di pubblicazioni scientifiche. Ove queste non vi siano, l’entità dello scatto biennale viene diminuita della metà. Nel caso di insussistenza di pubblicazioni scientifiche nel precedente triennio, si prevede l’impossibilità di partecipare alle commissioni di valutazione comparativa.

L’articolo 3-quater dispone che annualmente il Rettore presenta al Consiglio di amministrazione e al Senato accademico una relazione concernente i risultati delle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico, nonché i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati. La mancata pubblicazione sul sito dell’ateneo e trasmissione al MIUR sono valutate anche ai fini dell’attribuzione dei fondi.

L’articolo 3-quinquies, introdotto dal Senato, prevede che con decreti ministeriali siano determinati gli obiettivi formativi e i settori artistico-disciplinari delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).

L’articolo 4 prevede la copertura finanziaria prevista in 24 milioni di euro nel 2009, 71 milioni di euro nel 2010 e 141 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2011.

venerdì 16 gennaio 2009

VERSO LE ELEZIONI: SEN. BENEDETTI VALENTINI SCIOGLIE IL NODO "NON MI CANDIDO". ECCO SU CHI PUNTERA' IL PDL



"Non mi candido alle prossime Amministrative". Il senatore Domenico Benedetti Valentini ha così sciolto la propria riserva comunicando di non essere disponibile per la prossima tornata elettorale. Lo ha detto pochi minuti fa ai vertici di AN di Spoleto nel corso di una riunione che è tuttora in corso. Non si conoscono al momento le motivazioni con le quali il parlamentare spoletino ha illustrato la propria decisione.
Esce così di scena il candidato più 'forte' che il Pdl potesse schierare e che aveva ricevuto, come non mai nella storia recente del partito, il benestare di tutte le correnti di An. Ma indubbiamente la ritrovata unità politica non è bastata a dare sufficienti garanzie a Benedetti Valentini.
Ora il Pdl dovrà volgere lo sguardo altrove. Fra i papabili restano in pole position Maurizio Hanke, Mario Mancini e Angelo Loretoni. Anche se negli ultimi giorni ha preso sempre più quota l'ipotesi dell'ingegner Moreno Gervasi che avrebbe avuto più di un colloquio con qualche esponente del mondo imprenditoriale che si riconosce nell'ex corrente della destra protagonista.
La notizia del 'no' di Valentini è destinata a far tirare un sospiro di sollievo al centro sinistra che non aveva nascosto, seppur sottovoce, un certo timore nell'ipotesi di doversi confrontare con un avversario così noto e, sopratutto, aprezzato dall'elettorato spoletino.

giovedì 8 gennaio 2009

LA GIOVANE DESTRA NON DIMENTICA I SUOI CADUTI!


“POI UNA SERA DI GENNAIO RESTA FISSA NEI PENSIERI, TROPPO SANGUE SPARSO SOPRA I MARCIAPIEDI”.

F. MANCINELLI


Il 7 gennaio del 1978 tre attivisti del Fronte della Gioventù uscirono dalla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia, nel popolare quartiere Tuscolano. Una volta in strada vennero travolti da una pioggia di fuoco. Franco Bigonzetti, ventenne iscritto al primo anno di medicina e chirurgia, morì sul colpo, mentre Vincenzo Segneri, ferito ad un braccio, riuscì a rientrare nella sede. Il terzo, Francesco Ciavatta, liceale diciottenne, scappò lungo una scalinata al lato dell’ingresso della sezione ma venne inseguito e freddato con un colpo alla schiena. La notizia si diffuse in città in pochi minuti tanto che una folla di attivisti /missini/ si radunò davanti alla sede. La tensione era altissima e scoppiarono dei tafferugli con le Forze dell’Ordine. Un capitano dei Carabinieri, Edoardo Sivori, sparò ad altezza d’uomo e colpì in piena fronte Stefano Recchioni, 19 anni, militante della sezione di Colle Oppio, che morì dopo due giorni di agonia. Alcuni mesi dopo la strage il padre di Ciavatta, operaio, si suicidò per la disperazione gettandosi dalla finestra della sua casa in piazza Tuscolo. L’attacco fu rivendicato alcuni giorni dopo con un’audiocassetta dai Nuclei Armati di Contropotere territoriale. Per i successivi dieci anni le indagini non portarono ad alcun risultato: solo nel 1988 venne a galla che la mitraglietta Skorpion usata per l’assalto ad Acca Larenzia fu la stessa usata in altri tre omicidi firmati dalle Brigate Rosse (Ezio Tarantelli, Lando Conti e Roberto Ruffili), mentre un anno prima una ex terrorista pentita, Livia Todini, che all’epoca aveva soli 13 anni, raccontò di aver assistito a una riunione in cui si pianificava l’agguato. La Todini accusò alcuni ex militanti di Lotta Continua: Mario Scrocca, Fulvio Turrini, Cesare Cavallari, Francesco de Martiis e Daniela Dolce. Quest’ultima è tutt’ora latitante, mentre Scrocca si tolse la vita in cella il giorno dopo essere stato interrogato dai giudici in seguito al suo arresto. Gli altri tre furono assolti in primo grado per insufficienza di prove. Ma ad Acca Larentia è legata un’altra vicenda di sangue. In occasione del primo anniversario della strage, il 10 gennaio 1979, scoppiarono di nuovo gravi incidenti durante i quali un agente di Polizia in borghese, Alessio Speranza, sparò ad Alberto Giaquinto, milita nte di 17 anni, uccidendolo. In seguito l’agente fu prosciolto dall’accusa di omicidio.
31anni sono passati , 31anni in cui nessuno di noi ha scordato, nessuno di noi ha dimenticato anni cupi , anni di sangue , ma anni di onore , anni di martiri in nome di un ideale , in nome di una comunità. Non vogliamo strumentalizzare i nostri caduti ne fare propaganda , vogliamo solo ricordare chi è caduto per la propria idea. Il vostro onore è ancora vivo nel nostro ricordo.