lunedì 16 marzo 2009

IL PDL PRESENTA ANGELO LORETONI “CAMBIEREMO QUESTA CITTA’. ECCO COSA NON VA”. IN 400 ALL’ALBORNOZ.


Buone gambe e fiato lungo. E’ su queste che Angelo Loretoni, il candidato del Pdl, dovrà fare affidamento per tentare laddove, da 50 anni a questa parte, non è riuscito nessuno: scalzare il centro sinistra da Spoleto. Sulla fisicità del candidato, a dispetto dei 63 anni, non ci sono dubbi. Stamani anche l’onorevole Rocco Girlanda gli ha riconosciuto di aver un ‘gran passo che ho potuto accertare durante una passeggiata durante la quale Angelo mi ha messo K.o.’. Il resto lo dovrà fare la politica, che oggi si è ritrovata intorno a Loretoni confermandogli il massimo appoggio e lo stesso sostegno dei Palazzi capitolini.

La platea è tutta per lui. Doverosi i ringraziamenti al suo gruppo ‘podistico’ ma anche ai candidati sindaci che nelle ultime settimane hanno fatto un passo indietro. Li cita uno per uno: Maurizio Hanke, Paolo Filipponi, Mario Mancini, Learco Saporito e Moreno Gervasi.. “L’occasione che ci si sta presentando è storica – dice Loretoni – e per questo faccio appello a tutti nel rimanere uniti, nel mettere le vostre intelligenze al servizio della città. Insieme vinceremo, di questo sono certo”. Poi, come si conviene ad ogni ‘sfidante’, passa ad elencare i problemi della città: dalla Minerva “con i suoi 57 licenziamenti e almeno 200 posti di lavoro persi”, al trasferimento della Comunità Montana, alla Spoletina Trasporti “i cui dipendenti dovranno presto andare a lavorare a Perugia”, alla Tecnocar “che ha 80 cassa integrati e mandato a casa i precari”, alla Pozzi che non ha mantenuto la promessa dei 600 posti di lavoro, al laboratorio militare di Baiano “inserito fra gli enti produttivi”, al “grande bluff dell’ippodromo regionale rimasto solo una desolante”, al depotenziamento dell’ospedale al quale “giorno dopo giorno, come una margherita, viene tolto un petalo”, al tanto annunciato “polo oncologico a Monteluco di cui nessuno parla”, al tribunale “con il senatore Benedetti Valentini a correre per tamponare la chiusura”, alla stazione ferroviaria sempre più in condizioni disastrose, ad una politica urbanistica dissennata, alle continue e ripetute gare di appalto, alla grave situazione finanziaria in cui versa il Comune “con impegni finanziari per i prossimi 30 anni”, etc.. “Ma quando vinceremo – assicura Loretoni – entreremo nel Palazzo ed apriremo tutti i cassetti”. E giù applausi. “Dobbiamo poi rilanciare il Festival in modo meno occasionale e più durevole e consolidare la gloriosa istituzione del Teatro Lirico Sperimentale. Ma Spoleto non sarà solo questo, bisognerà aprire i palazzi vuoti per nuove manifestazioni e per rilanciare il turismo”. E ancora rilancio industriale ma anche rurale, massima attenzione ai disoccupati, ai meno abbienti e alle comunità straniere: “sono importanti per la nostra società ma devono rispettare le regole come io ho rispettato le loro quando ero a lavorare all’esetro”. Quello del lavoro è un tema che gli sta a cuore: “40 anni fa son dovuto partire da Spoleto per l’Africa perchè qui se non avevi la tessera del PCI non potevi lavorare. Oggi mio figlio che è ingegnere lavora in Niger. Dopo 40 anni non è cambiato nulla!”. Infine l’appello agli spoletini: “abbiate il coraggio di cambiare, aver mantenuto questa politica è stato un grandissimo errore. Questa città vuole rialzarsi ma per tornare a rivivere ha bisogno di un grande cambiamento, di nuove persone e nuovi entusiasmi”.

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