lunedì 8 marzo 2010

REGIONALI: RINNOVAMENTO SOSTIENE MODENA MA SCHIAFFEGGIA IL PDL


Di sganassoni, ieri sera, ne son volati tanti alla cena organizzata dalla Lista Civica “Rinnovamento” per sostenere la candidata del centro-destra Fiammetta Modena. Che non sarebbe stata un incontro tranquillo, politicamente parlando, lo si era capito sin dall’inizio quando, entrando nella sala dell’Hotel dei Duchi, risaltava evidente l’assenza dei big del Pdl. Che sono stati tenuti alla larga dall’iniziativa voluta da Loretoni & Co. Pesano i comportamenti tenuti nei confronti del coordinamento comunale (non ancora nominato), pesa il ‘caso’ di Giampiero Panfili, il consigliere provinciale più votato della regione ma tenuto fuori dalle liste. Motivi più che fondati, per “Rinnovamento” come per il Gruppo Misto di Gianmarco Profili, per operare lo ‘strappo’. L’azione più clamorosa di sempre, portata avanti dai 5 consiglieri, tanti quanti ne vanta il pidielle sugli scranni del consiglio comunale. Dunque con la Modena ma non con i due candidati scelti dal Partito per questo comprensorio (Maurizio Hanke e Franco Zaffini). Con i consiglieri comunali (presenti anche Antonio Cappelletti e Zeferino Monini) c’era la base e le forze imprenditoriali che sostengono la Lista civica. Ma anche esponenti locali del Partito di Berlusconi come Marina Morelli del Punto Pdl, Antonello Pallotta, Debora e Diego Mattioli, Urbano Mancini, Giancarlo Tulli, Francesco Reggiani, Gianluca Speranza (Area Destra) e Vincenzo Rossi.

Ad aprire le danze, prima ancora che fosse servito l’antipasto, ci ha pensato il capogruppo Fabrizio Cardarelli che ha denunciato “la preoccupante situazione in cui vive il centro destra spoletino che non è stato mai ben rappresentato nelle istituzioni superiori”. Gianmarco Profili ha invece ricordato il grande risultato del centro-destra alle ultime amministrative “dove abbiamo conquistato il 47% dei consensi. Immagino a quali pressioni sia stata sottoposta per questa cena” ha detto infine alla candidata governatrice. La parola passa al responsabile di Azione Giovani, Alessio Cao, che ci va giù con l’accetta ricordando lo sgarbo fatto a Panfili: “volevamo il nostro candidato ed invece ce lo hanno negato. Restiamo fedeli al Pdl e a Fiammetta, ma non chiedeteci di votare per questo o quello”. Scoppia l’applauso dei 160 invitati. A servire il caffè ci pensa proprio Panfili: “avevo cominciato a lavorare per questa campagna perché avevo ricevuto le rassicurazioni di tutti i vertici – ha esordito il consigliere provinciale – la strada sembrava in discesa. Invece c’è chi ci ha ripensato. Quel qualcuno ha delle responsabilità e pagherà per questo, spero che qualche testa grande cada molto presto”. Poi rivolgendosi alla Modena: “queste persone sono qui per te. Non c’è nessun altro candidato tranne l’amico Stefano Zuccarini di Foligno che è qui in ‘visita privata’. Ecco, questo è il tuo Popolo, non lo tradire”. Poi, dimostrando forse di non aver perso la fede anneista e giocando con il nome della candidata, dice al pubblico “Invece di una zarina avremo una fiamma che illuminerà la nostra regione”. Finito? Neanche per idea. L’ammazzacaffè, per occasioni del genere, è d’obbligo e il compito di far digerire il ‘fiero pasto’ spetta ad Angelo Loretoni che non usa certo i guanti bianchi. Ma in compenso indossa un maglione verde che fa tanto Lega Nord. “Il Pdl in questa città ha preso un misero 22%, a dimostrazione che il vertice locale non va”. Passa poi ad elencare i problemi della città mentre la Modena prende appunti. Poi l’affondo finale: “non busseremo più alla porta del Pdl finchè ci saranno coloro che ci hanno fatto perdere, che non hanno a cuore le sorti della nostra città. Noi sappiamo chi votare e chi non votare. Voteremo te, Fiammetta, ma non voteremo i candidati spoletini. Non a caso ho messo questo maglione…”.

La Modena ha ringraziato i presenti e ribadito che Spoleto, in caso di vittoria, avrà un ruolo centrale nel suo Programma. “E’ una città che è stata sempre più isolata, le colpe della sinistra mi sembrano evidenti. Le qualità di questo territorio devono tornare al centro dell’attività amministrativa e politica regionale”. Una serata che è stata un successo per i dissidenti del Popolo delle libertà. Anche se un critica c’è stata. Quella della Morelli che a fine cena ha esclamato: “in 3 ore non ho mai sentito citare una sola vola il nome del Presidente Silvio Berlusconi”.

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