martedì 28 ottobre 2008

Azione Giovani Spoleto sulla Riforma Gelmini

Azione Giovani sulla Riforma Gelmini: Attenzione alle facili strumentalizzazioni!!
Valutare con spirito critico e libero i temi della protesta

I Circoli di Azione Giovani di Spoleto intervengono sulla questione della protesta studentesca denunciando il serio pericolo di facili strumentalizzazioni da parte della politica di un mondo studentesco spesso e volentieri non preparato sui temi della Riforma.
E’ di tutta evidenza che il mondo della scuola, come anche quello dell’Università, non è attualmente all’altezza del compito formativo, tanto da licenziare studenti che non hanno acquisito una preparazione che consenta loro di essere competitivi nell’ambiente lavorativo ormai globalizzato.
Qualunque Governo che nel corso degli ultimi 15 anni si è posto l’obbiettivo della Riforma scolastica si è limitato a sterili operazioni di facciata, senza minimamente incidere sul processo educativo e sull’offerta formativa che un corso di studi, degno di questo nome, deve saper offrire: dai banchi delle elementari fino alle classi universitarie.
Per la prima volta un Governo ha scelto di riformare l’ambiente scolastico partendo dai cicli inferiori fino alle Facoltà universitarie.
Se è vero che il personale scolastico è addirittura in numero superiore a quello dei carabinieri, è di tutta evidenza che vi è qualche anomalia nel sistema.
Se è vero che spesso e volentieri le Università, pur godendo di ingenti risorse derivanti dallo Stato e dalla tassazione sugli studenti, non riescono a garantire percorsi formativi all’altezza dei tempi nè investimenti credibili nel campo della ricerca, è evidente che il settore va completamente riformato.
Occorre evidentemente spezzare quel meccanismo perverso che attribuisce ai baronati universitari il potere di gestione all’interno degli Atenei, basti pensare che nel 2001 i Corsi di Laurea erano 2.444 oggi sono addirittura 5.500, il che significa nuove cattedre, nuovi docenti, senza che vi siano esigenze formative a giustificazione di tali scelte.
Scuola ed Università non possono essere un carrierificio nè uno strumento per contrastare la crisi occupazionale del Paese: l’istruzione deve poter contare sul numero di insegnanti che realmente occorre e non può, come avviene da anni ormai, modellare le proprie esigenze sulla base del numero degli aspiranti docenti.
Occorre che scuola ed università recuperino il ruolo che compete loro nel campo della formazione, della preparazione professionale, della ricerca e della cultura.
Facciamo appello agli studenti spoletini che in queste ore stanno occupando gli Istituti, affinchè non si lascino strumentalizzare con battaglie politiche fatte con l’unico scopo di preservare interessi di categoria che nulla hanno a che vedere con le reali esigenze della scuola.
Li invitiamo quindi ad approfondire lo studio del Decreto Gelmini ed a riconsiderare con spirito critico e soprattutto libero i temi della protesta.

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