giovedì 22 aprile 2010

Conferenza stampa Panfili - Azione Giovani - Monni


'Il coordinatore Rossi si assuma le responsabilità del mancato successo. Zaffini ha il supersponsor, rappresenta più un istituto di credito che gli elettori'. Il coordinatore provinciale Monni: 'Loretoni ancora nome valido per il Pdl di Spoleto'
Si dice che Spoleto sia città di contraddizioni: che sia vero o meno, che ci si creda oppure no, oggi un paradosso politico lo si è visto. Nel giorno dell'esplosione, del collasso ufficiale del Pdl a livello nazionale, con lo strappo definitivo tra Fini e Berlusconi, il coordinatore provinciale del Popolo della libertà Monni si è presentato nella città del Festival, in conferenza stampa al ristorante Zengoni, con un
ramoscello d'Ulivo in mano, in pace, invitando al ricomponimento degli strappi e strappetti locali. Non male come paradosso, no? Soprattutto se, al fianco di Monni, trovi un certo Giampiero Panfili, che senza mezzi termini rende ufficiale ciò che da tutti è risaputo, vale a dire l'alleanza storica Bps-Zaffini e la sua (di Panfili, ovviamente) definitiva estromissione dall'entourage politico-affettivo del presidente Giovannino Antonini.
E allora via con l'analisi del voto secondo Panfili, e poi con tutti i sassi che saltano fuori dalle scarpe del più votato consigliere provinciale del Pdl di Perugia. "Si sente dire in giro - attacca subito l'ex capogruppo di An - che il Pdl in Umbria ha ottenuto il miglior risultato di sempre, ma abbiamo preso 20 punti di distacco dal centrosinistra. E' vero che 5 e 10 anni fa andò ancora peggio, ma se seguitiamo così l'Umbria non cambierà mai amministrazione. Eppure molte roccaforti del centrosinistra sono cadute negli ultimi tempi: penso a Reggio Emilia, penso al Piemonte, Mantova, ecc.". Poi l'attacco, pesante, al coordinatore regionale del Pdl Luciano Rossi, al presidente della Banca Popolare di Spoleto Giovannino Antonini e al "suo" candidato Franco Zaffini: "Non è certo colpa di voi giornalisti, ma in questi giorni ho letto giudizi dati con leggerezza, inesatti, polemici anche nei miei confronti. Voglio rispondere dicendo che, innanzitutto, non ho mai ricordato un candidato che vince e poi si mette a fare polemica: invece è successo anche questo. Credo che il Pdl abbia commesso degli errori nel presentare la lista dei candidati, dal momento che alcuni di essi hanno portato a casa poche decine di preferenze, dunque nessun valore aggiunto. Al di là degli accordi fatti o non fatti con altre forze politiche, quando il risultato non arriva il primo responsabile qualche riflessione dovrà pur farla. Parlo ovviamente del coordinatore regionale del Pdl Rossi. Se abbiamo aiutato Massimo (Monni, ndr) è stato per la sua onestà e per il fatto che è stato l'unico, tra i dirigenti, a spendersi per la mia candidatura alle regionali. E hanno persino messo in giro la voce che era stato Monni a non volermi in lista... Assurdo".
I fuochi sono appena cominciati, e Panfili è pronto a gettarci sopra taniche e taniche di benzina: "Se un candidato vince e polemizza, forse lo fa perché si è reso conto di aver perso 834 voti a Spoleto, e ne avrebbe persi ancora di più se non avesse avuto dalla sua il ‘supersponsor'. Tanto per essere chiari, sto parlando del presidente della Banca Popolare di Spoleto, Antonini. Con Giovanni ho avuto per anni un rapporto di amicizia: purtroppo ora è finita, non per mia volontà. Però vi garantisco e vi giuro che di campagne elettorali con Antonini ne ho fatte tante, e non l'ho mai visto così determinato. Dico ‘determinato' per usare un termine border-line".
Però resta il fatto che Zaffini ha ottenuto il maggior numero di preferenze di tutto il Pdl in Umbria, andando a pescare a Perugia (qualche decina di voti in più rispetto a 5 anni fa) e, soprattutto, dimostrando di essere gradito in quasi tutti i territori della regione. Difficilmente, a dirla tutta, Panfili avrebbe potuto fare meglio di lui. Anzi, a dirla tuttissima, difficilmente avrebbe potuto ottenere un risultato simile a quello di Zaffini. O no?
"Al di là del fatto che non posso essere contento - replica Panfili - e che i rapporti non sono più quelli di prima, innanzitutto dico ‘bravo' a Zaffini per il risultato ottenuto. Onore al merito. Però così come Zaffini ottiene voti dappertutto, è bravo cioè dappertutto, allo stesso modo gli sportelli degli istituti di credito si trovano un po' dappertutto. E siccome gli istituti di credito sono importanti, mi viene in mente la proprietà transitiva che dice che se A è uguale a B e B uguale a C, allora anche C deve essere uguale ad A. Insomma, per me Zaffini rappresenta di più un istituto di credito che i cittadini".
Più chiaro di così...
Presente in conferenza anche Alessio Cao, presidente di Azione Giovani di Spoleto, che tanto si è prodigata per l'elezione in consiglio regionale di Massimo Monni, che in città ha ottenuto ben 433 preferenze. "Perché non siamo stati a fianco di Zaffini questa volta? Perché non ha mai partecipato ad una nostra iniziativa né l'ha mai finanziata, perché grazie a lui per due anni non abbiamo avuto una sede, in quanto quella attuale è stata occupata da alcuni mobili non si sa di chi. Poi - ha concluso Cao - voglio dire che abbiamo subito fortissime pressioni dall'alto durante questa campagna elettorale, caratterizzata da un clima teso, rovente, che non ci saremmo mai aspettati".
Infine il coordinatore provinciale con il ramoscello della pace in mano, consigliere regionale Massimo Monni. "Sia io che il mio vicario Lignani-Marchesani siamo stati giustamente sospesi dall'incarico di coordinamento non appena ratificata la nostra candidatura: quindi non sono stato né boia né difensore di nessuno. E' il coordinamento regionale che decide chi è in lista e chi no. Non ho meriti né demeriti sulla questione Panfili, come anche su altre questioni".
L'analisi del voto di Monni è più lusinghiera rispetto a quella di Panfili: "Abbiamo perso, è vero, ma abbiamo migliorato rispetto alle scorse regionali. Abbiamo ottenuto il miglior risultato fra le tre regioni ‘rosse', il che è un dato ottimo per noi. L'Udc aveva chiesto la candidatura da presidente per correre insieme, mentre il movimento federale umbro proponeva tutti candidati nell'orbita Pdl, quindi senza valore aggiunto. A queste condizioni non si poteva siglare alcun accordo. Come coordinatore provinciale ho cercato di recuperare Giampiero Panfili, perché voleva lasciare il Pdl. Quindi sono contento di questa operazione, anche perché il partito deve essere e restare aperto a tutti. La situazione nazionale è molto pesante, rischiamo di andare al voto anticipato: è ancora più importante, quindi, tenere compatto il partito almeno in Umbria".
Presenti fra il pubblico anche Angelo Loretoni e i consiglieri comunali Cardarelli (Rinnovamento) e Profili (Misto). Monni ha ringraziato anche loro "per il prezioso lavoro svolto", invitandoli ad entrare nel Pdl, alla vigilia della battaglia per il coordinamento comunale. "Per me rimane il nome di Loretoni come valido", ha concluso il consigliere regionale.
Per qualcun altro, ovviamente, no... Ma per vedere il resto basterà aspettare solo pochi giorni, ormai.

di Daniele Ubaldi

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