lunedì 16 febbraio 2009

PANFILI: UNO SPOLETINO A CAPO DELLA BOXE UMBRA


Giampiero Panfili eletto all’unanimità nella più alta carica della Federazione Pugilistica Umbra.



Domenica 15 febbraio, presso i locali della Federazione del Coni di Perugia alla presenza del Presidente Regionale Valentino Conti, si è svolta l’assemblea per l’elezione del Comitato Regionale Federazione Pugilistica Italiana che ha visto il convergere di tutte le società umbre sul nome del neo Presidente Giampiero Panfili. Nel comitato regionale affiancheranno il Presidente, i Consiglieri Roberto Sannipola in rappresentanza dei tecnici, Alexandra Almon (società Boxing Club Diego Bartolini) e Claudio Caponi (società Boxe Terni). Inoltre sono stati nominati i delegati provinciali nelle persone del pluri-Campione del mondo Gianfranco Rosi per la Provincia di Perugia e del giovane Alessandro Conti per la Provincia di Terni. Il Presidente Panfili, nell’esprimere la più grande soddisfazione per il credito di fiducia che le società umbre gli hanno riconosciuto ha sottolineato che “da 12 lunghissimi anni mancava in Umbria un comitato regionale, possibile soltanto quando il territorio raggiunge la soglia delle 10 società. Nonostante l’impegno e la dedizione che quotidianamente le nostre strutture mettono nel loro lavoro, e il fatto che i nostri atleti abbiano in molte occasioni dimostrato che dalle nostre terre vengono pugili capaci e predestinati al successo, è indubbio che abbiamo subito una sottorappresentanza in sede nazionale, penalizzati proprio da quella norma che prevede il Comitato solo al superamento della soglia delle 10 società. E allora un grande, sentito ed affettuoso ringraziamento va al Prof. Elmo Mannarino che per tanti anni è stato il delegato regionale. Un lavoro di gestione ma soprattutto di promozione del nostro mondo, tanto che oggi abbiamo raggiunto quella soglia grazie alla quale è stato possibile eleggere questo organo collegiale, momento di sintesi tra le maggiori realtà che operano nel nostro campo: i tecnici, le società e quindi gli atleti. Sono sicuro che con l’aiuto di tutti e con la sinergia già dimostrata in queste prime fasi, il mondo della boxe umbra possa e debba dire la sua sia in campo locale che nazionale sia sul ring che dentro la Federazione ma soprattutto, sono sicuro che i valori di questo grande sport, possono e debbano giocare un ruolo importante all’interno della società, perchè la boxe non è solo una questione di forza fisica, ma anzi, una palestra di vita fatta di sudore, sacrificio, coraggio e soprattutto dedizione. Per questi motivi vorrei, insieme al Comitato ed insieme a tutti quanti gli amanti di questo sport, riportare le nostre palestre e le nostre società all’interno delle realtà educative, programmando magari una serie di iniziative per far conoscere ed avvicinare a questo sport i giovani dei nostri territori. Augurando un buon lavoro a tutti, sono certo che presto assisteremo ad un importante incremento di giovani iscritti, nuovi atleti e soprattutto di ulteriori successi”.

mercoledì 11 febbraio 2009

AG ricorda Pinuccio Tatarella a 10 anni dalla sua scomparsa


Il 9 Febbraio 1999 morì Pinuccio Tatarella per una malattia incurabile.
Eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione di Bari-Foggia nel 1979 con il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, sempre rieletto fino al giorno del suo decesso. Il suo posto fu preso, dopo elezioni suppletive, dal fratello Salvatore.
Ministro delle Poste e Telecomunicazioni nel 1994 durante il primo Governo Berlusconi, di cui fu anche vice presidente del Consiglio dei Ministri. Fu depositario di un ddl sulle frequenze televisive, ma la caduta improvvisa del governo fece naufragare la proposta. Nella legislatura successiva fu vice presidente della Commissione parlamentare bicamerale per le riforme istituzionali presieduta da Massimo D'Alema. Capogruppo alla Camera di AN dal 1995 alla sua scomparsa. Fu il promotore del nuovo sistema elettorale regionale, detto appunto tatarellum.
Esponente dell'area moderata di AN che avrà il nome di Destra Protagonista, fu l'artefice della vittoria al congresso di Sorrento che portò Gianfranco Fini al vertice del MSI. Amava definirsi il numero uno-bis di AN. Coagulò intorno a sé molti consensi e apprezzamenti e fu molto stimato anche dagli avversari tanto da meritarsi l'appellativo di ministro dell'armonia durante il primo governo Berlusconi.
Ancora forte e vivo nel mondo politico è rimasto il suo pensiero e l'insegnamento politico, profondamente radicato in certe peculiarità della cultura politica nazionale: in particolare, la polemica contro i "poteri forti" (termine da lui coniato per definire potentati economici internazionali capaci di orientare le scelte dei decisori politici in tempi di stabilità istituzionale e di rovesciare quelli scomodi in tempi di evoluzione dello scenario globale) ricalca certe denuncie contro le logge massoniche avanzate dal suo corregionario Rino Formica.
Egli stesso amava definirsi un missino di destra; né fascista, né antifascista, poiché il fascismo non aveva ragione di esistere in un'Italia già avviata da anni alla piena democrazia.
Tra i desideri che animarono l'azione politica di Pino Tatarella, vi fu quello di realizzare un partito unico di centro-destra, capace di coalizzare tutti i moderati italiani, unificando Alleanza Nazionale e Forza Italia. Questo sogno si è realizzato l'8 febbraio del 2008 con la nascita del partito del Popolo della libertà, proprio nel giorno dell'anniversario della sua morte.

domenica 8 febbraio 2009

NON DIMENTICATECI!









Anche se molte cose non sono state scritte nei libri di storia o non sono rimaste nell’immaginario collettivo, questo non vuol dire che esse non siano accadute.



Aiutateci a non dimenticare, aiutateci a non cancellare la Storia Nostra, la Storia Italiana.






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Intervista a Indro Montanelli





sabato 7 febbraio 2009

FOIBE: NOI RICORDIAMO!



Il prossimo 10 Febbraio si celebrerà la "Giornata del Ricordo" , in memoria delle vittime del genocidio anti-italiano commesso dai partigiani jugoslavi e italiani del maresciallo Tito.
Finalmente dopo troppi decenni di oblio, per mano dei governi di sinistra abituati a mascherare bene i loro scandalosi genocidi, il Parlamento italiano ha approvato la legge n. 92 del 30 marzo 2004, restituendo così dignità alla memoria delle migliaia di italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350.000 connazionali costretti all'esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia.

A tal proposito, Azione Giovani Spoleto, vuole sensibilizzare i giovani che pur non avendo letto questa storia sui loro libri di testo, sono consapevoli di come un popolo che dimentica i suoi martiri non possa considerarsi tale.

mercoledì 4 febbraio 2009

AG: “Sul candidato Sindaco pretendiamo scelte vincenti!"

"Per vincere ci vogliono cavalli di razza!”

Sulla scelta del candidato Sindaco, da tanto tempo ormai stiamo assistendo ad un balletto di proposte, ripensamenti, accelerazioni ed improvvisi dietro-front che hanno tradito e deluso le aspettative e gli entusiasmi che si erano già creati tra il nostro elettorato.
Azione Giovani nelle varie riunioni cui ha partecipato ha sempre ribadito la necessità di una candidatura forte e credibile e, a chi ci ha accusato di intemperanza giovanile, abbiamo risposto che la città di Spoleto merita una politica chiara e soprattutto che la nostra gente ci chiede una candidatura riconoscibile e che possa rappresentare un netto cambiamento con la vecchia politica, un elemento di svolta facilmente individuabile! Oggi si vocifera di candidature bocciate a sinistra e riconsiderate a destra, di persone che, in virtù di un ipotetico valore aggiunto o di un pluri-associazionismo di facciata, devono essere trattate con i guanti bianchi...Azione giovani non crede che ci siano uomini buoni per tutte le stagioni e, soprattutto, che l’arte del riciclarsi non possa essere mai considerata una virtù politica quanto piuttosto una pecca sulla storia dei singoli, dettata soltanto dall’esigenza di sopravvivere. Nella nostra città siamo stati per troppo tempo amministrati da Giunte la cui unica finalità era quella di rimanere attaccati alle poltrone, abbiamo assistito ad uno dei peggiori sistemi clientelari di tutta l’intera Regione, nel quale parenti e amici dovevano sempre trovare spazio...oggi vogliamo un cambiamento radicale, una candidatura senza macchia che possa davvero vantare un credito di serietà ed impegno nei confronti della gente.
Chiediamo ai dirigenti di Alleanza Nazionale e del PDL di non aver paura di vincere, di non nascondersi dietro candidature di palazzo, frutto di sterili conti elettorali, vogliamo andarci a prendere l’entusiasmo e la voglia di cambiare che la città è pronta ad offrirci.